Allo Spazio di Porta del Parco è tornato per la terza volta l’Aperitalk Scientifico che tra quattro chiacchiere ed uno spritz racconta le spettacolari scoperte e sfide dei nostri tempi anche a chi di scienze non è esperto.
Nel primo incontro dello scorso ottobre il Dott. Amedeo Minichino, Professore di Psichiatria dell’Università di Oxford, ha svelato i segreti delle farfalle nello stomaco ed il fenomeno del cervello nell’intestino. Ha presentato i risultati di sperimentazioni “di frontiera” che mettono in evidenza la correlazione esistente tra il microbioma intestinale (flora batterica) e diverse malattie di rilievo sociale, come quelle degenerative del sistema nervoso (Parkinson e Alzheimer), psichiatriche (depressione), insonnia, ma anche obesità, diabete, cancro. Le ricerche in corso sono di fondamentale importanza, perché aprono la strada a nuove strategie terapeutiche.
A novembre la Dott.ssa Anna Rosa Sprocato, Biologa, ex Dirigente di Ricerca all’Enea e nota ricercatrice, ha parlato di “Batteri in cerca d’autore”. Dopo aver introdotto il mondo dei microrganismi (il Microverso), ha raccontato come e perché i batteri possono essere usati nel restauro di opere d’arte, in alternativa ai prodotti chimici, spesso tossici e nocivi per l’ambiente. Ha quindi illustrato il percorso che ha portato il gruppo di ricerca dell’ENEA a intervenire con successo con la biopulitura di numerose opere d’arte (statue, affreschi, dipinti) fino a trovare una via per pulire depositi particolarmente ostinati da un’opera di Michelangelo, il sarcofago di Lorenzo De’ Medici Duca d’Urbino, a Firenze, che per 500 anni non aveva trovato una soluzione di restauro adeguata: 3 batteri “giusti” hanno rimosso in 2 notti di contatto – in modo selettivo e senza rovinare il marmo- la patina nera che alterava il sarcofago.
Venerdi, 3 febbraio invece, nella sala di conferenze dello Spazio Porta del Parco, illuminata da luci di colori dell’universo, è stato il turno dell’Ingegnere Aerospaziale Marco Garegnani del Politecnico di Milano. Il suo racconto intitolato “Marte chiama Terra” ha portato il folto pubblico in un viaggio coinvolgente su Marte. Ha altresì illustrato le differenze tra i due pianeti, i progetti di NASA e ESA, le sfide tecnologiche e fisiche ancora da vincere, ma anche gli incredibili progressi raggiunti finora, e per citarne solo uno, la possibilità di produrre del cibo sul pianeta rosso.
Alla conclusione dell’Aperitalk l’ingegnere ha fatto riflettere sulla questione del perché andare su Marte e del perché vale la pena investire somme di denaro considerevoli nei viaggi spaziali. La sua risposta è stata doppiamente plausibile: da una parte c’è la curiosità innata della specie umana a comprendere il sistema solare, dall’altra l’incredibile ricaduta della ricerca aerospaziale sia in termini economici-stimabile di 20 volte l’investimento fatto- sia per le applicazioni innovative che si ricavano per l’umanità.
L’agone ringrazia il consiglio direttivo di Fidelia, L’Associazione che gestisce lo Spazio Porta del Parco, e soprattutto Diego van der Esch, biologo, assegnista di ricerca presso l’ENEA-Casaccia per organizzare e moderare gli Aperitalk scientifici.