Il disagio psichiatrico provocato dalla pandemia Covid-19 e l’emergenza sorta su questo fronte, non deve nascondere i problemi rimasti insoluti per anni e che l’assessore alla sanità Alessio D’Amato (ora candidato alla presidenza della Regione Lazio) ha avviato verso la soluzione. «La Regione Lazio in questi anni è stata in prima linea sulla tematica della salute mentale e della disabilità con numerosi progetti e importanti investimenti – dice Elena Improta, presidente della Onlus Oltre lo sguardo -. Da due anni abbiamo iniziato a potenziare i servizi di psicologia del Servizio sanitario regionale. In un paio di anni sono stati assunti 300 psicologi, unica Regione italiana. Nella consiliatura giunta agli sgoccioli siamo arrivati a un passo dall’approvazione della legge sullo psicologo di base: istituiremo questa figura nel minor tempo possibile. È importante ricordare il progetto “AiutaMente” per il quale sono stati stanziati 11 milioni di euro per il sostegno psicologico ai giovani dopo la pandemia e il progetto “Aprile Blu” che ha impegnato le nostre Asl su una tematica importante come la diagnosi precoce dei disturbi dello spettro autistico».
I rappresentanti di decine di associazioni che si occupano di disagio mentali e disabilità hanno avuto un confronto con Elena Improta, Agostino Manzi e Patrizia Pietri (rispettivamente care giver, psichiatra e responsabile del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale di Montertondo, psicologa e responsabile del Centro di salute mentale di Palestrina) tutti candidati della Lista Civica D’Amato presidente. Tanti i temi trattati come il problema delle strutture sanitarie pubbliche che si occupano di psichiatria. «Dopo il breve ricovero negli Spdc il paziente passa nelle Case di cura private – spiega Agostino Manzi -. Tutto questo favorisce gli “imprenditori della follia” favoriti dalle giunte regionali di centrodestra che hanno inventato le Srsr, cioè le Struttura Residenziale Psichiatrica Socio Riabilitativa che sottraggono risorse alla sanità pubblica. La risposta degli Spdc ancora soffre di carenza di personale ma la Regione ha lavorato bene per il pieno reintegro delle piante organiche. Quando D’Amato era commissario della sanità regionale ha avviato la ristrutturazione dei servizi. Il personale previsto ci permetterebbe di attivare ottimi servizi ma i tanti concorsi avviati non sono stati completati per mancanza di specialisti sul territorio nazionale».
Per migliorare la risposta terapeutica negli Spdc basterebbe poco come hanno chiesto i rappresentanti delle associazioni. «Subito il wifi e biblioteche affinché il paziente posso essere trattato anche con forme di attività alternative e complementari alla psicoterapia e ai farmaci. Vogliamo potenziare lo sportello scolastico: è appena uscito il bando per le scuole che finanzierà fino a 240 ore all’anno per 3 anni. C’è infine il tema della piena applicazione della recente legge sulla psico-oncologia, con l’introduzione degli psicologi nei centri oncologici regionali».
«Daremo ancora maggiore attenzione al tema della psichiatria, maggiore ascolto se governeremo – promette Patrizia Pietri -. Penso anche a una maggiore spinta e più forza all’interno dei Centri di salute mentale per permettere una più semplice integrazione sanitaria e sociale. I Centri di salute mentale sono luoghi di cura ma soprattutto di riabilitazione e reintegro alla vita di comunità in cui sia possibile creare una rete di servizi con i Comuni e le agenzie del territorio».