Nella mattinatadi ieri l’Area Medica è stata ricevuta presso la Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano insieme ai responsabili di 13 grandi ospedali romani e ai suoi rappresentanti medici, con la partecipazione dei volontari malati ed una delegazione della Società Sportiva Lazio.
L’iniziativa, tra gli eventi per la Giornata Mondiale del Malato che si celebra sabato 11 febbraio, vuole evidenziare quanto realizzato dall’Area Medica della Pastorale Sanitaria della Diocesi romana. Ad abbracciare la causa dell’Area Medica anche la Società Sportiva Lazio, che sta offrendo pieno sostegno partecipando alla campagna “Insieme vinciamo il dolore”, per la quale i giocatori sabato scenderanno in campo all’Olimpico contro l’Atalanta, mettendo in atto la prima iniziativa di sensibilizzazione.
Guardando alla parabola del buon samaritano e alle parole che egli rivolge all’albergatore, invitandolo ad avere cura dell’uomo 《aggredito dai briganti e lasciato solo nell’indifferenza》, Papa Francesco ha incoraggiato e orientato i rappresentanti dell’Area medica della pastorale sanitaria della diocesi di Roma, nell’ambito delle iniziative per la Giornata del malato, che si celebra l’11 febbraio, memoria della Beata Vergine di Lourdes.
“Anche il vostro servizio è una storia di solidarietà e di speranza che nasce grazie a questa dinamica dell’avere cura – ha detto nel suo intervento il pontefice -, nel trasformare la sofferenza in vicinanza”.
Ancora, rivolgendosi ai referenti dell’Ufficio diocesano, guidati dal vescovo ausiliare Paolo Ricciardi, già delegato per la pastorale sanitaria del Vicariato, nonché dal direttore don Carlo Abbate, e accompagnati dai direttori di 13 ospedali romani con i rappresentanti medici, dai volontari malati e da una delegazione della Società Sportiva Lazio, che sta partecipando alla campagna “Insieme vinciamo il dolore”,
Papa Francesco ha sottolineato l’importanza primariamente di “stare vicini a chi soffre e dare loro voce, facendosi fermento di carità”.
In particolare Francesco ha spiegato il valore “di stare vicini offrendo ascolto, amore e accoglienza, imparando a vedere nel dolore un segnale di precedenza, che ci impone di fermarci e non di andare avanti e oltre”. Ancora, per il Papa va data voce “alla sofferenza di chi è nella malattia ed è facilmente esposto alla disperazione”, facendo in modo che “il grido di chi soffre sia ascoltato e amplificato”. Infine, l’invito a 《farsi fermento di carità, vivendo con reciprocità” perché “tutti possiamo donare e ricevere qualcosa, anche solo un sorriso”. Agendo in tal modo, ha quindi concluso Francesco, si darà vita ad “una rete che non cattura, fatta di mani che si stringono e di cuori che si uniscono e la vostra presenza qui dimostra l’importanza di essere uniti per un intento comune”.
Infine, il pensiero del Papa è andato ai malati, quelli presenti in sala e a tutti, affinché sappiano cogliere “anche nella fragilità, da accarezzare e da capire, la strada da percorrere”.
L’Area Medica, nata nel settembre del 2020 dentro l’Ufficio di Pastorale Sanitaria della Diocesi di Roma – grazie alla sensibilità del Vescovo Monsignor Paolo Ricciardi e affidata alla responsabilità della dott.ssa Edith Aldama – è un unicum sul territorio nazionale: è l’unica Area nata dentro un Ufficio di Pastorale Sanitaria e questo la rende un affidabile punto di riferimento per i malati. Nel suo primo periodo di attività si è dedicata ad aiutare e accompagnare coloro che sono affetti da malattie reumatologiche, segnatamente la Fibromialgia, una patologia che provoca dolore cronico e ancora non riconosciuta dallo stato italiano.
Grazie all’apertura di un Centro di Ascolto e diversi gruppi di auto-mutuo aiuto per sostenere i malati, l’Area ha donato amore e accoglienza, toccando le sofferenze di più di 8 mila persone da tutta Italia, e si è estesa anche ad altre patologie come le malattie neurologiche, le malattie rare, patologie che comportano dolore cronico e ogni stato di fragilità.
Da qui nasce il progetto delle “Opere Sanitarie di Carità”, con l’obiettivo di ampliare queste opere sia a livello geografico, creando una rete nazionale, sia a livello umano fornendo sostegno e assistenza a chiunque sia in una situazione di malattia o dolore, anche psicologico e sociale. All’Udienza di giovedì 9 febbraio ha partecipato il vescovo ausiliare monsignor Paolo Ricciardi, già delegato per la Pastorale sanitaria della diocesi.
L’Area Medica, constatando la difficoltà dei malati nell’accedere a percorsi di presa in carico, ha coinvolto le strutture ospedaliere, fino a creare una fruttuosa sinergia tra Chiesa Cattolica, ospedali e Regione Lazio. Lo scorso anno infatti è nato il Tavolo Diocesano Sanità, al quale siedono i Responsabili di 13 strutture ospedaliere di Roma, tra queste il Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Gemelli Medical Center, Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I, Policlinico Tor Vergata, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Asl Roma 1, Fondazione Santa Lucia IRCSS, Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, Ospedale Cristo Re, Ospedale Sandro Pertini, Asl Roma 2 e l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma, a beneficio dei malati più fragili, degli ultimi, degli emarginati, seguendo le parole di Papa Francesco sull’importanza di mantenere e sostenere la “gratuità dei servizi sanitari”.
Da questo Tavolo principale sono nati poi i “Tavoli Tecnici Scientifici Diocesani” sulle diverse realtà di sofferenza, il primo sulle Malattie Reumatologiche con la partecipazione dell’ITCI e la Società Italiana di Reumatologia.
Grazie al lavoro del Tavolo Diocesano Sanità e alla sensibilità dei Direttori Generali di alcune strutture ospedaliere di Roma stanno nascendo diversi ambulatori di Fibromialgia, in piena sinergia con l’Area Medica, che continua a fare da ponte tra le strutture e i malati più bisognosi ai quali viene garantito l’accesso a percorsi di presa in carico usufruendo del ticket sanitario o di una tariffa sociale.
A sostegno dell’Area anche l’Opera Don Orione di Terracina e l’Istituto San Giuseppe Calasanzio dei Padri Scolopi.
Papa Francesco il 12 ottobre scorso, in occasione della Giornata mondiale delle malattie reumatologiche, ha rivolto “un pensiero speciale e grato per l’Area Medica della Pastorale della Salute della Diocesi di Roma”. L’Udienza è stata una carezza e un incoraggiamento per questa Area e anche un ringraziamento per chi ha aiutato ad aiutare.