Collocato in un ampio parco (primo giardino giapponese realizzato in Europa), l’istituto giapponese di cultura a Roma è stato progettato dall’architetto Isoya Yoshida ed è una delle 25 sedi estere della Japan Foundation. Moltissime le attività che lo caratterizzano: proiezioni cinematografiche, conferenze, incontri e dibattiti. E qui si sono recati in visita mercoledì 29 marzo gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli (IV KB e V T), accompagnati dai loro docenti Angela Di Sabatino, Andrea Palma, Maria Grazia Vasta, Giovanna Albanese e dall’Assistente Valentina Reale. Tre piani, un auditorium, una sala-mostre, una biblioteca con 35.000 volumi e molto altro. La visita è stata guidata dal dott. Mario Finazzi che ha descritto la storia dell’Istituto ma anche quella della cultura e dell’arte gastronomica giapponese. “E, come sempre, – ha sottolineato la Prof.ssa Angela DI Sabatino, Docente di Lettere dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli – conoscere significa abbattere stereotipi e luoghi comuni. Molte le nostre “scoperte” di questa mattina: dal “Washoku”, la cucina tradizionale nipponica dichiarata Patrimonio Unesco dal 2013, al Sushi, dal lessico specifico che definisce le varie tecniche di sfilettatura e preparazione del pesce (e, in primis, del tonno) alle diverse “contaminazioni” interculturali come quella con la Cina, che ha dato vita ad uno dei piatti più diffusi in Giappone, il Ramen”. Ma nella memoria degli studenti dell’Istituto Alberghiero rimarrà senza dubbio anche lo splendido giardino, progettato negli Anni Sessanta da Ken Nakaijima. Un autentico “luogo dell’anima” intessuto di emozionanti simbologie che rimandano all’acqua, alla terra e ad ogni aspetto della natura, ma anche all’importanza dell’incontro fra mondi diversi, come quello in cui i ciliegi, vere e proprie icone del Sol Levante, si alternano agli ulivi in un potente e suggestivo abbraccio fra Oriente e Occidente. E prima di ripartire non poteva mancare una visita della mostra “L’Iris e la Zucca” allestita per celebrare l’ikebana ma anche e soprattutto i 60 anni dell’Istituto Giapponese di Cultura, il più giovane della “Valle delle Accademie” di Roma (ovvero Valle Giulia). Last but not least, un’immersione nell’arte dell’Origami sotto la guida del maestro Nobushige Akiyama. “Una mattina indimenticabile all’insegna del principio primo della tradizione estetica giapponese: la luce. – ha concluso la Prof.ssa Di Sabatino – Quella stessa che continuerà ad illuminare, in noi, il ricordo di questa giornata straordinaria”.