In questi giorni, a Trevignano, si è da poco concluso l’aperitivo culturale ideato dall’antropologo culturale Roberto della Ceca, in collaborazione con Eleonora Raimondi, proprietaria del negozio di antiquariato ricco di storia in cui si è tenuto l’incontro, e con l’artista Laura Buffa.
L’evento è servito per presentare e per dare il via al progetto “CirKULAr”, ovvero un progetto che vuole riavvicinare le persone e contrastare il progressivo intorpidimento della sfera emotiva che si sta propagando in questo periodo.
Ispirato dal “Kula ring”, ovvero, una tradizione di alcune popolazioni dell’Oceania che consisteva nell’intagliare dal tronco di un albero un’imbarcazione, che sarebbe stata utilizzata nei mesi di navigazione, per poter inviare un dono (generalmente una conchiglia) agli abitanti delle isole vicine e tutto questo perché il regalo, per le popolazioni di quelle zone, era un modo per unire le persone attraverso il proprio vissuto e, soprattutto, grazie allo “Hau”, ossia lo spirito dell’oggetto e che si arricchisce di volta in volta.
Partendo da ciò diviene semplice capire perché il progetto prevede lo scambiarsi la collana e opera d’arte “Alterequo”, realizzata da Laura Buffa da della plastica abbandonata.
Detto questo la domanda viene spontanea: come funziona lo scambio? e come si può comunicare con gli altri partecipanti?
L’intero progetto orbita intorno al gruppo whatsapp creato dai presentatori dell’evento, in cui sono inseriti tutti gli “argonauti”, e ai cosiddetti “Cirkular point”, ovvero i punti di incontro-scambio della collana, infatti ogni tre giorni il dono deve essere passato ad un altro, firmando un foglio in cui si dichiara di aver ceduto Alterequo e di aver aggiunto una propria “impronta” su di essa.
L’importanza di questo esperimento è enorme, proprio perché cerca di creare in modo alternativo, e perché no? Anche insolito, un contatto tra esseri umani volenterosi di mettersi in gioco, di conoscere gente nuova e di dare nuove energie positive a questo mondo, come Erica Agamennone la prima argonauta a imbarcarsi per questa avventura.
Claudio Colantuono
Redattore L’agone