E’ una storia emozionante quella dell’EISI, l’Ente Italiano Sport Inclusivi, per tutti coloro che credono nell’importanza di un’inclusione da realizzarsi nei fatti, con gesti concreti e strumenti capaci di regalare il sorriso. All’inizio si chiamava ENSI, era il 2019 e a Cremona, presso la sede della Confcooperative, nasceva l’Ente nazionale di promozione sportiva paralimpica. Ma il suo progenitore, nato venti anni fa, era il Baskin, la disciplina sportiva gemella del basket che consente a tutti, ognuno con le proprie abilità, di giocare insieme e di divertirsi, nello spirito di un sano agonismo. E giovedì 18 maggio, nella palestra dell’ISIS “Giuseppe Di Vittorio” tra la 4^ AFM e la 4^ CAT, si è svolta la finale di Baskin a conclusione di un importante Progetto promosso dalla Prof.ssa Tiziana Lanni, Referente Inclusione dell’Istituto, con la collaborazione delle Docenti di Scienze Motorie Bruna Calato e Gabriella Moriggi. “Il “Di Vittorio” è da sempre aperto all’accoglienza dei soggetti più fragili e pronto a mettere in campo le migliori strategie educative e formative al fine di realizzare un’integrazione e un’inclusione efficaci. – hanno sottolineato – Le discipline sportive possono rappresentare, in tale prospettiva, lo strumento ideale per raggiungere questi traguardi”. “Il Baskin – ha aggiunto la Prof.ssa Lanni – è uno sport che si ispira al basket, sebbene abbia proprie caratteristiche innovative, ricche di dinamicità e imprevedibilità, regolate da precisi criteri. Nasce dal desiderio di poter vedere dei giocatori, con e senza disabilità, giocare nella stessa squadra. Il Progetto Baskin Scuola, realizzato presso l’ISIS “Giuseppe Di Vittorio”, ha coinvolto, con ottimi risultati, numerose studentesse e numerosi studenti e la finale ha rappresentato un momento fondamentale del percorso, durante il quale tutti i giocatori hanno potuto esprimere competenze sportive, relazionali, emotive. Le studentesse, gli studenti e i docenti coinvolti hanno mostrato grande entusiasmo e interesse per questo sport dove tutte le diversità vengono valorizzate, sì da dare a ciascuno pari possibilità di crescita in modo equo e coeso. E nelle parole del discorso di saluto pronunciato dal responsabile EISI Lazio, Vincenzo Macchini, nella giornata conclusiva del Progetto – ha sottolineato ancora la Prof.ssa Lanni – tale aspetto rappresenta, per lui e i suoi collaboratori, il massimo motivo di gioia e soddisfazione; questa buona pratica favorisce decisamente la sensibilizzazione degli studenti in relazione a tematiche delicate quali il rispetto e la valorizzazione delle diversità, la disabilità, l’inclusione, nonché la promozione di un atteggiamento mentale che sappia porre in primo piano la persona e il suo sviluppo integrale, superando barriere fisiche e mentali. E’ indispensabile insegnare a “vedere” una concreta via d’uscita alle anguste e ristrette visioni di “normodotazione” e “diversabilità”. Aggiungiamo – ha concluso la Prof.ssa Lanni – che anche l’agonismo, qualità di ogni attività sportiva, in questa prospettiva brillerà di nuova luce, e sarà capace di mettere in evidenza le qualità più genuine dell’evento sportivo: capacità di resilienza, un’equilibrata sfida con se stessi, la scoperta delle proprie qualità, nonché dei propri limiti (per superarli o per apprendere a convivere con essi), il divertimento nel e con il gruppo e, infine, anche un sorprendente effetto collaterale: la felicità”.