Che cosa mangiano gli italiani? Ce lo dice la nuova edizione del Rapporto Italia pubblicato in questi giorni da Eurispes, che dal 1982 descrive il nostro paese e i cambiamenti socio-economici che vi si verificano.
Il Rapporto ha indagato anche le abitudini degli italiani a tavola, cercando in particolare di capire quanto siano disposti a modificare la loro alimentazione a favore di una maggiore sostenibilità e per motivi etici e salutistici. L’attenzione si è focalizzata soprattutto sui nuovi alimenti che in questi mesi sono stati oggetto di un acceso dibattito, ovvero carne sintetica e insetti.
Solo un italiano su quattro si è detto disposto a mangiare la carne sintetica, anche se la maggior parte dichiara che non sarebbe disposto a cambiare la sua alimentazione (73,6%).
Andando più nel dettaglio, il 36,8% degli intervistati dichiara di essere sicuro che non la mangerebbe, il 22% pensa che probabilmente la mangerebbe e il 4,4% che sicuramente la mangerebbe. I più curiosi in questo senso sono i giovanissimi (18-24 anni).
Anche per quanto riguarda gli insetti, gli italiani hanno dimostrato una scarsa apertura. L’82,5% si dichiara infatti poco o per niente propenso ad assaggiarli. I risultati sono però meno negativi per i prodotti che derivano dalla lavorazione degli insetti, come ad esempio le farine: il 76,7 % degli italiani non sarebbe disposto a comprare prodotti che li contengono mentre il 23,3% sì.
Secondo l’indagine condotta da Eurispes, nel 2023 il 4,2% del campione ha scelto una dieta vegetariana mentre il 2,4% è vegano. Il 6,6% degli italiani ha quindi deciso di eliminare del tutto, o in parte, i prodotti di origine animale dalla sua dieta.
Sono molti gli italiani che acquistano alimenti “senza”, anche quando non hanno problemi specifici di salute. Il 30% acquista alimenti senza lattosio, percentuale che risulta in crescita rispetto al 26% del 2019, e il 18% lo fa anche senza avere un’intolleranza. Aumenta anche il consumo di alimenti senza glutine, che raggiunge il 21,1% (nel 2019 erano il 19,3%), anche se il 12,1% non lo fa per un’intolleranza.
Simile la situazione degli alimenti senza lievito, acquistati da quasi un quinto degli intervistati (18,8%), nonostante nel 12,5% dei casi non ci sia una necessità medica. Sono poi molti quelli che comprano prodotti senza zucchero (23,3%) e il 13,3% compra alimenti senza uova, ma solo il 3,5% a causa di intolleranza. Gli integratori alimentari e le vitamine sono invece acquistati dal 68,5% del campione.
Sara Fantini
Redattrice L’agone