18 Luglio, 2024
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Trevignano, iniziati i lavori per la realizzazione della comunità energetica rinnovabile 

L’obiettivo? Generare energia in modo sostenibile e metterla in rete  

In risposta alla crisi energetica che si sta vivendo, soprattutto negli ultimi tempi, molte amministrazioni e dunque altrettanti cittadini stanno considerando la realizzazione delle comunità energetiche rinnovabili, che rispondono anche agli obiettivi di Agenda 2030. Ma facciamo un passo indietro; già dagli anni ’70 si sentiva parlare di comunità energetiche o “energy communities”, e sostanzialmente il concetto di fondo rimane lo stesso, produrre energia sostenibile e condividerla sul territorio.

Nel 2018 con la direttiva europea “Red II”, si stabilisce che entro il 2030 circa il 30% dell’energia annua consumata dovrà essere rinnovabile; ma per il momento siamo tutti in attesa della nuova direttiva, “Red III”, che prevede, secondo i primi accordi, l’innalzamento della quota di consumi di energia rinnovabile fino al 42,5% sul totale lordo annuale.

Come Trevignano, altri comuni stanno elaborando strategie per ottimizzare i consumi a partire dalla rete di cittadini, pubbliche e medie imprese, associazioni ed enti pubblici che abbiano davvero compreso l’importanza della partecipazione attiva al processo di transizione ecologica.  Per il momento si tratta di un primo passo, ed è stata pubblicata all’inizio del mese la manifestazione di interesse per lo studio di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione della “Cer”, seguiranno poi altre azioni per promuovere la gestione condivisa dell’energia rinnovabile.

«I vantaggi della realizzazione della “Cer” – dichiara l’assessore con delega alla transizione ecologica, Alida Mantovani – possono essere tanti e trasversali; prima di tutto ambientali, ma anche economici e sociali. Una comunità energetica è per prima cosa una comunità; una rete di persone che si muovono per realizzare un vero e proprio ecosistema capace di generare benefici per tutti i cittadini, azzerando le emissioni inquinanti, abbattendo i costi in bolletta e condividendo l’energia accumulata attraverso un circuito territoriale».

Claudia Soccorsi

 

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