16 Luglio, 2024
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A Bracciano prosegue la stagione degli eventi culturali

Nella sala dell’Archivio Storico di Bracciano, il 27 luglio, due eccellenti lettrici – Stefania Di Michele e Luigia de Michele – diverse per formazione e provenienza, ma forse con un avo in comune di nome “Michele”, si sono incontrate per la prima volta su un palco. Introdotte sapientemente dall’assessore alla Cultura – Emanuela Viarengo – esse hanno magistralmente catturato l’attenzione del pubblico, alternandosi nell’interpretare due grandi figure mitologiche, Euridice e Clitemnestra, entrambe morte per troppo amore. Stefania di Michele ha dato voce ad Euridice, ne ha attualizzato la figura interpretando un brano di Claudio Magris, “Lei dunque capirà”, in cui, contrariamente al mito, Orfeo dà spazio alle parole dell’amata ninfa Euridice, morta per il morso di una vipera e relegata per sempre nel regno dei morti.

Luigia de Michele, interpretando un brano tratto da “I fuochi” di Marguerite Yourcenar ha dato vita ad una attuale Clitemnestra in riferimento a una donna che viene rinchiusa in manicomio. Del resto, anche nel mito, Clitemnestra, moglie di Agamennone, era nota come pazza, vendicatrice e violenta; lei uccise il marito per vendicare la figlia Ifigenia da lui fatta sacrificare e per punirlo di avere portato in casa, quasi fosse un trofeo di guerra, la giovane Cassandra. Le recitazioni sono state intervallate da apprezzatissime performances, eseguite da cantanti della Scuola di Musica “Il Prato dei Suoni”; l’insegnante Daniela Virgili che la dirige si è esibita in un gradevole brano dove l’amore è vissuto in ogni respiro dell’altro. Molto applauditi anche: il sedicenne Valerio Littera con un pezzo inedito, arrangiato da Marco Rinalduzzi, sul tema dell’indifferenza dei sentimenti nell’adolescenza; Alessia Montesano con il suo inedito su un amore fresco e unico, musicato da Mario Rinalduzzi. L’evento si è chiuso con una piacevolissima esibizione della ballerina Flavia Laera, della scuola di musica Elite Accademy Ballet di Bracciano. Stefania e Luigia hanno dimostrato di avere ben chiaro un concetto: “leggere in pubblico è una grande responsabilità”.

I bravi lettori non si limitano al semplice rispetto della punteggiatura, ma la superano, si spingono oltre, verso l’interpretazione, dove la lettura diventa recitazione, dove le pause non sono mai un’arida attesa dopo un punto, ma silenziosamente “parlano”, catturando l’attenzione dello spettatore, generando in lui una sorta di suspense, di magica attesa.

Anna Maria Onelli
Redattrice L’agone

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