L’esempio positivo di Bracciano e l’importanza di far seguire i fatti alle parole
Ci spiace registrare sul fronte del Pnrr un bilancio politico ed economico deludente.
Il governo sembra ignorare i richiami dell’ Unione europea, i suggerimenti della Corte dei conti, le difficoltà degli amministrati locali. È impegnato ad affermare la propria identità sul piano politico e il ritardo della erogazione della terza rata di 19 miliardi ci fa capire che ci sono cause tecniche e politiche; infatti, la Commissione europea è ancora in attesa di risposte convincenti e definitive sul Mes, le concessioni balneari e la flat tax.
Preoccupazione
Manchiamo di riforme e di competenze. Questa incapacità è molto più preoccupante oggi, perché rischiamo di perdere l’opportunità irripetibile di oltre 200 miliardi.
È ormai chiaro che siamo a un ritardo tale sull’utilizzo del Pnrr, da poter dire che i 33,8 miliardi programmati per l’anno 2023 non potranno essere spesi; accertato che a maggio scorso risultavano investiti solo 1,2 miliardi.
Piani di sviluppo
Se si percorre l’Italia si vede che sono molte le Regioni e i Comuni che, sul Pnrr, parlano di piani di sviluppo, ma ci si accorge che sono pochi i progetti presentati e ancor meno quelli in fase di realizzazione. Lo confermano i dati pervenuti sulla piattaforma RE.GIS e il totale dei fondi utilizzati a maggio 2023.
Ci chiediamo, se non ora, quando potremo avere tanti soldi a disposizione per migliorare la sanità pubblica, aiutare la scuola e i giovani.
In verità è l’intero territorio italiano, per troppo tempo abbandonato nell’incuria, che ha bisogno di interventi strutturali.
I Comuni
È opportuno però che anche i Comuni trovino il modo di usufruire di quelle risorse irrinunciabili. Un riscontro positivo lo registriamo a Bracciano, il cui Consiglio ha approvato il bilancio di previsione 2023-2025 con chiari riferimenti ai fondi del Pnrr.
È stato il sindaco Marco Crocicchi che ne ha dato pubblico annuncio sottolineando che il provvedimento approvato apre finalmente una fase di rilancio dell’azione amministrativa. Ha aggiunto che sono stati approvati i regolamenti delle consulte, dei consigli di quartiere e di frazione.
Bracciano, l’esempio
Con riferimento al Pnrr ha presentato il progetto di riqualificazione del lungolago Argenti per un importo di 375.902,24 (euro) e un importo di 499.665,80 (euro) per la riqualificazione della zona “Principe di Napoli”.
Apprendiamo anche che Bracciano, come capofila, insieme ai comuni di Anguillara Sabazia, Canale Monterano, Manziana, Trevignano Romano sarà beneficiario di 715.000 euro sempre a valere sul Pnrr per la “Missione 5 – inclusione e coesione” con cui si intende favorire determinate categorie di soggetti fragili e vulnerabili come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora.
Vero è che gli importi di cui sopra sono vincolati all’attuazione di quanto previsto nella delibera n.9/SEZAUT/2023/INPR della Corte dei conti, dove è fatto obbligo al caricamento nella piattaforma RE.GIS dei singoli interventi previsti dal Comune e lo stato di attuazione dei progetti.
È quanto sottolinea l’organo di revisione del comune, che chiedeva la certificazione entro il 30 giugno perché l’esame dei documenti potesse avvenire entro la scadenza perentoria del 31 luglio 2023.
Un plauso va riconosciuto all’amministrazione che, sul Pnrr, pur potendo per legge avvalersi di figure professionali esterne, ha ritenuto, col nuovo organigramma, di affidarsi alle sole risorse umane interne.
Considerazioni
Abbiamo davvero scritto tanto sul Pnrr. I primi commenti sono stati di gioia per l’alto credito riservatoci dall’Unione europea. Abbiamo ipotizzato una Italia risanata dal degrado.
Al governo Draghi è subentrato il governo Meloni, inizialmente mantenendo il solco tracciato, poi deragliando con i suoi “se” e i suoi “ma”. Un segnale di speranza ci viene dalle amministrazioni locali che sono le sole a contatto con i bisogni reali della gente, al contrario del governo nazionale che dal “palazzo” si occupa dei “voti di preferenza” anziché dei problemi da risolvere.
I Comuni possono fare argine alla deriva del governo, a patto che le promesse si concretizzino in lavori sul territorio e che i fondi vengano spesi bene e presto. Si investa nell’arredo urbano, nella rigenerazione del territorio, nella mobilità e nel turismo per accrescere lavoro e benessere.
Con l’approvazione del bilancio di previsione 2023-2025, il sindaco Crocicchi ha dichiarato che tutto andrà meglio. Crediamo alle sue parole e ci aspettiamo un futuro migliore del presente.
Franco Marzo