26 Dicembre, 2024
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Cerveteri: la strada verso l’uguaglianza è lunga, dai comuni parte il cambiamento dal basso

Ho apprezzato molto le parole della Senatrice Monica Cirinnà (PD) ospite a Cerveteri nella sede del Partito Democratico per un incontro pubblico sul Disegno di Legge sulle Unioni Civili. Chi mi conosce sa che considero troppo “morbido” il DDL in discussione al Senato. Credo che sui diritti civili non si possano fare sconti e trovare delle forme alternative. Ma l’intervento davvero sentito della senatrice mi ha fatto ben sperare. L’on. Cirinnà ha ribadito che è necessario che il Governo e il Parlamento italiano diano una nuova e forte spinta sul piano dei Diritti Civili. Un ambito nel quale il nostro Paese vive un ritardo inaccettabile rispetto alle altre nazioni europee. Nel suo intervento la senatrice a anche plaudito al lavoro fatto in questi anni dal Comune di Cerveteri, ricordando che le istituzioni locali hanno la possibilità di dare una forte spinta dal basso.
Proprio per questo a Cerveteri, in questi anni, abbiamo lanciato numerose iniziative sul piano dei Diritti Civili. Abbiamo deciso di dare la cittadinanza onoraria a tutti i bambini nati da genitori stranieri e stiamo lavorando per istituire la figura del Consigliere comunale aggiunto, perché riteniamo che chi ha deciso di risiedere nella nostra città debba avere gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini, indipendentemente da quanto lontano sia il suo Paese d’origine. Abbiamo vietato le pubblicità che danno un’immagine distorta della donne e al contempo abbiamo introdotto nei nostri uffici una norma sul corretto uso del genere femminile, perché crediamo che sia importante eliminare le discriminazioni di genere. Abbiamo istituito il Registro delle Unioni civili, perché crediamo che una coppia di conviventi sia da ritenersi una famiglia a prescindere dal sesso o dalle convinzioni dei suoi membri. Alcune settimane fa, poi, mi sono sentito moralmente obbligato a trascrivere sul Registri dei Matrimoni civili l’unione di due uomini della nostra città che si erano recati in Portogallo per vedere riconosciuta la loro unione e il loro amore. Ritengo assurdo e inaccettabile che il nostro Paese costringa delle persone che si amano ad andare all’estero per veder riconosciuti i propri diritti.
La strada verso l’uguaglianza è ancora lunga. Ma dobbiamo impegnarci tutti i giorni, come istituzioni e anche come singoli cittadini, per arrivare alla meta. In un giorno non troppo distante anche nella nostra nazione saranno riconosciuti a tutti gli stessi diritti. Quello sarà un giorno felice. Per tutti.

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