Nell’era in cui anche gli indiani riescono ad andare nello spazio, sembra sia impossibile riuscire a mettere fine a una situazione che mette a dura prova, già dalla mattina presto, l’utenza, sottoponendola a un forte stress e disagio a cui Trenitalia, quello che dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello tricolore per la mobilità, non è in grado di risolvere né a fatti né a parole.
Vanta treni ad alta velocità, come anche i prezzi, da far quasi invidia al resto dell’Europa, ma non riesce a far funzionare le linee più “semplici”. Una azienda muta e sorda che continua a stupirci tutti i giorni facendo apparire e sparire come il mago Silvan treni da un giorno all’altro. Come nel caso di ieri, dove il treno dalla stazione La Storia delle 8.01 era misteriosamente scomparso dai tabelloni, oggi è invece magicamente ricomparso, perché almeno un treno nell’ora di punta doveva pur esserci! Le persone sulle banchine in attesa di un possibile convoglio si chiedono “c’è lo sciopero?” oppure “sembra sia rotto un treno”. No, niente di tutto questo! Quanto meno di uno sciopero si saprebbe dai media, quello che avviene invece ogni giorno sulla linea FL3 è a libera interpretazione. Perché questo mutismo? Perché questo atteggiamento maleducato nei confronti di una clientela che paga per un servizio che non c’è più. A far compagnia alla linea FL3 è anche la FL1, perché Trenitalia non poteva lasciarci soli, Fiumicino Aeroporto – Fara Sabina/Orte. E qui viene spontaneo chiedersi “e chi perde l’aereo?”
Il vero problema sembra sia un anomalo consumo dei bordini ai materiali rotabili, come già riscontrato a luglio, ma non vengono informati né i sindacati né tanto meno l’utenza che è quella che subisce le conseguenze. E generando il malcontento di quest’ultima ormai satura per la situazione, inizia ad aggredire il personale (che ha ormai esaurito le scuse). I sindacati hanno dichiarato oggi aperte le procedure di raffreddamento, vedremo cosa farà la società che nel frattempo va avanti nella sua ingiustificata assenza anche in quelle che sono gli altri servizi. Infatti, circa 20 giorni fa era presente un tecnico per le scale mobili ferme a Valle Aurelia da questa estate. Ieri un nuovo tecnico e come pubblico una utenza speranzosa di non dover più sottoporsi a forzati allenamenti fatti di ben 3 lunghe e faticose rampe a piedi… e invece niente, neanche questo tecnico è riuscito a risolvere il problema e il mistero di Trenitalia si infittisce sempre più come in un giallo di Agatha Christie.
Claudia Reale
Redattrice L’agone