La questione generazionale è in primo piano nel dibattito pubblico di tanti paesi e nel corso della 5ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile se ne è parlato nel panel “La giustizia intergenerazionale in una società aperta”.
Ne hanno discusso, nel corso di una tavola rotonda, Gian Luca Galletti (Presidente UCID e Presidente di Emil Banca), Alessja Trama (coordinatrice delle Politiche e della Ricerca “Senzatomica”) ed Elsa Maria Fornero (economista e già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali).
Galletti ha precisato: «Non ce l’ho con la finanza, ma la finanza speculativa ha confuso il fine con il mezzo. Per noi del credito cooperativo la finanza è un mezzo che serve alle imprese e alle famiglie. Quando la finanza pensa di andare da sola combina dei disastri: questa è una questione etica della quale ci dobbiamo occupare». Sul ricambio generazionale, soprattutto tenendo conto della rapidità dell’evoluzione tecnologica, Galletti ha osservato: «La politica deve capire che il ricambio tra generazioni è uno degli elementi che può far entrare i giovani nei luoghi dove si prendono le decisioni che li riguardano». A proposito della domanda di welfare delle famiglie, Galletti ha detto: «Oggi abbiamo bisogno di spesa pubblica a sostegno del welfare, è questo che le famiglie chiedono. Non sono a favore dei nidi gratis a tutti, perché è un costo per i Comuni: chi può se lo paga, agli altri va garantito. Inoltre è un modello inventato 50 anni fa, è vecchio e costa troppo: dobbiamo trovare nuove forme e le possiamo trovare facendo squadra fra pubblico e privato, attraverso la co-progettazione che nel welfare è fondamentale per fare innovazione sociale».
«Noi giovani – ha detto Trama – dobbiamo prenderci il nostro spazio, credendo nelle nostre possibilità per contribuire al cambiamento della società, dobbiamo prenderci questa responsabilità. Per noi è importante il disinvestimento negli armamenti nucleari e noi, le persone comuni, possiamo realmente contribuire a costruire un mondo libero dalle armi nucleari».
Fornero ha chiarito: «Per i giovani le parole chiave sono due: l’istruzione, perché sappiamo che fin dall’asilo si creano le basi per il futuro delle persone, è la partecipazione. È fondamentale che i giovani partecipino alla vita sociale del Paese, esattamente come accade qui a questo festival: avere giovani indeboliti, frustrati, che non partecipano alla vita pubblica e vivono ai margini della società, significa costruire una società che non ha futuro».
Il fiscalista Pietro Bracco, invece, ha parlato di come ripensare l’attuale sistema fiscale: «Serve un cambio culturale. Possiamo avere tutte le riforme fiscali che vogliamo, ma se non arriviamo al punto in cui l’Agenzia delle entrate smette di pensare che siamo tutti evasori e noi di pensare che loro sono vampiri che ci succhiano soldi, non riusciremo a cambiare le cose. Si vuole mettere in pratica una riforma che vuole far dialogare tutti, serve prima una riforma che spieghi che quando io parlo dello Stato, io sono parte dello Stato così come l’Agenzia delle entrate e chi scrive le leggi. Dobbiamo tutti sederci e trovare un dialogo per avere un fisco rigenerativo, che significa un fisco che permette di far sì che i soldi che mettiamo nelle casse dello Stato vengano usati al meglio e reimmessi nell’economia, così da generare nuove tasse che rientrano nelle casse dello Stato. Se facciamo questo, ogni riforma fiscale potrà funzionare».