Quanto accaduto a Ladispoli nel consiglio comunale del 4 ottobre è di estrema gravità.
Si doveva solo prendere atto che non c’erano motivazioni per la decadenza di un Consigliere (e così la Segretaria Comunale in base alla norma aveva predisposto la delibera) ed invece il Sindaco ha usato la seduta per insultare pesantemente il Consigliere Comunale oggetto della delibera.
Come accaduto già altre volte il Presidente del Consiglio Comunale non è intervenuto per far rispettare le regole e per richiamare il Sindaco.
Come in altre occasioni è rimasto in silenzio, con un atteggiamento più da sodale con il Sindaco che garante dei Consiglieri Comunali. Il Presidente dovrebbe essere figura neutrale e garante, dovrebbe dirigere il Consiglio facendo rispettare l’ordine e assicurandosi il rispetto delle regole.
E il Sindaco nel suo intervento non ha soltanto insultato un Consigliere ma si è lasciato andare ad insinuazioni di carattere personale riguardanti attività di parenti anche di altri Consiglieri del tutto estranee ai temi del confronto in Aula.
Anche a questi comportamenti il Sindaco non è nuovo, avendolo già fatto in altre numerose occasioni. Lo stesso Sindaco che sa bene, come lo sa tutta Ladispoli, chi è l’Amministratore che ha partecipato a decisioni che riguardavano i propri parenti.
Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale, nel silenzio dei Consiglieri di maggioranza, continuano ad inserire nel confronto in Consiglio comportamenti degradanti ed inaccettabili.
Valuteremo quali passi fare a tutela della dignità e del decoro istituzionale del nostro Comune, che appartiene ai cittadini e non a chi usa il suo ruolo per insultare e provocare.
E per sviare l’attenzione dai problemi veri della città.
I CONSIGLIERI COMUNALI
Daniela Ciarlantini
Roberto Garau
Gianfranco Marcucci
Silvia Marongiu
Amelia Mollica Graziano
Crescenzo Paliotta
Fabio Paparella
Alessio Pascucci