La condizione della donna all’interno delle carceri e le loro storie sono state raccontate al convegno promosso dalla Consigliera Delegata della Città metropolitana di Roma, Tiziana Biolghini.
Alla presentazione del libro, di Katya Maugeri, “Tutte le cose che ho perso”, hanno partecipato, Marco Patarnello, Magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Roma, Sandro Libianchi, Presidente del Coordinamento nazionale Operatori per la salute delle carceri italiane, Valentina Calderone, Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Patrizia di Cinto, Pedagogista del disagio penitenziario e Pisana Posocco, Docente associata di architettura alla “Sapienza” di Roma.
“Purtroppo il carcere non svolge appieno la sua funzione, ovvero quella di rieducare per eliminare la recidiva dei reati una volta scontata la pena. Per questo abbiamo necessità di comprendere le storie che raccontano il disagio di vivere in carcere, per entrare in una dimensione che deve essere prima compresa e poi attraverso strumenti specifici, superata con l’aiuto delle istituzioni, attraverso metodi più moderni.
La realtà delle donne negli istituti pena rappresenta circa il 4,2% in Italia e sono in condizioni preoccupanti con celle sovraffollate, violenze, gestione confusa dei figli. Gli istituti penitenziari non riescono a fornire competenze e servizi specifici alle detenute a causa di un regime carcerario pensato solo per gli uomini. Il risultato è un disastro su tutti i fronti. Si tratta di donne vissute in contesti di povertà, con un bagaglio di vita segnata da violenze e abusi, molto spesso recidive e colpevoli di atti di microcriminalità, per questo per le detenute donne, visti i tipi di reati generalmente commessi e soprattutto in presenza di prole, sarebbe consigliato sperimentare misure alternative alla detenzione. Lavoreremo in questo senso, organizzando incontri con le scuole che sono il luogo dove poter raccontare, anche attraverso le storie racchiuse in questo libro, la condizione delicata della condizione femminile nelle carceri”.
Tiziana Biolghini, Consigliera Delegata Pari Opportunità CMRC