23 Novembre, 2024
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Battaglia persa contro il lavoro nero

Secondo i dati resi noti dall’Istat, nel 2021 l’economia non osservata vale circa 192 miliardi di euro mentre quella sommersa 174 mld.

“Dati sconfortanti, non degni di un Paese civile. Al di là del peggioramento rispetto all’anno precedente, dovuto alla pandemia e ai lockdown del 2020, l’evasione è una voragine, un burrone dal quale non si riesce a uscire. Quanto al lavoro nero, è una battaglia persa, dato che nessuno ha mai voluto ancora combatterla” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Non basta, infatti, qualche assunzione in più all’Ispettorato nazionale del lavoro per contrastare gli incidenti sul lavoro, una vergogna nazionale, o per curare la piaga sociale del lavoro nero. Bisogna cambiare le regole, creando un contrasto di interessi tra datore di lavoro e lavoratore. Fino a che il dipendente che denuncia di aver lavorato in nero rischia di essere perseguito come evasore e di dover pagare le tasse arretrate, non si andrà da nessuna parte. Anche i termini per impugnare il licenziamento illegittimo, pari ad appena 60 giorni, sono assurdi per un lavoratore in nero che deve trovare le prove di essere stato un lavoratore di quell’azienda e di certo non facilitano l’emersione del fenomeno” aggiunge Dona.

Secondo i dati resi noti oggi, nel 2021 il valore aggiunto generato dal lavoro irregolare è pari a 68 mld e 124 mln.

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