Riceviamo e pubblichiamo – Rimaniamo perplessi, per non dire sconcertati, rispetto alle dichiarazioni della Sindaca di Pomezia.
Dopo due riunioni ed innumerevoli contatti telefonici, proprio non ci aspettavamo una presa di posizione così scorretta dal punto di vista istituzionale, è la prima volta che ci capita.
Sono state comunicate per tempo alla Sindaca ed ai Dirigenti Scolastici le azioni messe in campo dalla Città Metropolitana per risolvere definitivamente il problema del sovraffollamento derivante dall’arrivo degli studenti di Ardea.
Proprio ad Ardea, l’unica grande città della Città Metropolitana sprovvista di un istituto superiore, abbiamo già acquistato il terreno, appaltato la progettazione esecutiva e avviato l’iter per contrarre un mutuo da 10 milioni di euro circa:
tutto ciò per realizzare un nuovo istituto.
La Sindaca parla di riluttanza e di doveri morali ma occorre ribadire nuovamente, come già fatto in numerose occasioni anche con gli studenti del Picasso e del Pascal che CITTÀ METROPOLITANA NON HA ALCUNA COMPETENZA STATUTARIA IN MATERIA DI TRASPORTO DEGLI STUDENTI, né può averla per legge.
Il Trasporto Pubblico è una competenza squisitamente regionale, gestito attraverso finanziamenti ai Comuni.
Sorprende ancora una volta che diversi esponenti politici alludano ad un rimpallo di competenze che in questo caso non c’è: la sindaca sa benissimo cosa compete al Comune e cosa alla Città Metropolitana, e mescolare le carte è scorretto e moralmente censurabile.
Le navette alle quali si allude furono finanziate per 3 anni durante la pandemia con fondi ministeriali straordinari legati alla nota emergenza Nazionale che hanno permesso alla Città Metropolitana di andare in deroga a norme e statuti.
Ribadiamo quindi che non c’è stato alcun disinteresse ai problemi delle comunità scolastiche interessate: semmai, un dialogo franco e leale tra noi ed il Comune, anche sulla forte esposizione debitoria che lo stesso ha nei confronti di Città Metropolitana, quasi tre milioni, che non ha influito sulla scelta di riconoscere comunque un “affitto” al Comune, anche nella prospettiva di facilitare l’ente locale nell’assunzione di ulteriori costi.
Ci siamo quindi da sempre detti disponibili a prendere in affitto la sede comunale di Selva dei Pini: giova ricordare che sarebbe l’unico affitto che Città Metropolitana paga ad un Comune per utilizzare una scuola, poiché tutti gli altri Enti concedono gratuitamente gli edifici per tale scopo.
Alla richiesta del Comune di avere da parte nostra il pagamento dell’affitto, non abbiamo comunque detto no, proprio per senso di responsabilità verso quegli studenti che non vorremmo arrivare a spostare per carenza di spazi in un Comune diverso della Città Metropolitana, nel quale di certo non mancano gli spazi, o ad obbligare gli stessi a doppi turni, come già accaduto in altri istituti.
Se la Sindaca la mette sul piano delle competenze, noi ci sentiamo a posto con la coscienza e da questo punto di vista l’aspettiamo a braccia aperte lunedì a Palazzo Valentini dove potremo discutere a tutto tondo davanti ai ragazzi e genitori delle problematiche che riguardano Pomezia.
Come abbiamo sempre fatto.
Non permetteremo mai di strumentalizzare i ragazzi per i quali Città Metropolitana ha sempre le porte aperte.
Noi siamo sempre stati operativi nel cercare soluzioni, ed in questo senso ci siamo fatti promotori di un importante tavolo tecnico in regione Lazio dove abbiamo trovato grande attenzione e disponibilità.
Questi sono fatti.
Che sono gli unici che contano: il tempo delle polemiche strumentali a piccoli interessi di bottega, lo lasciamo agli altri.
Pierluigi Sanna, Vicesindaco della Città metropolitana di Roma
Daniele Parrucci, Consigliere Delegato Scuole, Città metropolitana