22 Novembre, 2024
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Anziani, sostegno psicoanalitico a chi vive ansie e paure

Fornire un sostegno psicoanalitico alle persone anziane che si trovano a vivere da sole e in grande  solitudine, reduci da malattie importanti o affetti da malattie croniche invalidanti, per garantire una migliore qualità della vita attraverso una rinnovata vitalità interiore e benessere psicologico. È il parere della psicoanalista Adelia Lucattini, componente Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana. Oggi la terza età è una fase complessa e diversificata: ci sono persone che vivono la propria età in maniera attiva e vitale, dedicando il proprio tempo ai figli, ai nipoti, agli amici, al volontariato e al sociale; altre invece, nonostante i loro sforzi, entrano in un vortice di ansia e paura spesso legati al pensiero della morte, e in una spirale di diffidenza e timore di essere ingannati da estranei malintenzionati.

“Dobbiamo occuparci maggiormente del benessere psicologico degli anziani”, afferma Adelia Lucattini, “Molte persone che entrano nella terza età oscillano emotivamente tra vitalità e solitudine. Gli anziani in buona salute compatibilmente con gli anni, che abbiano degli interessi personali di un’intera esistenza o più recenti, se impegnati in attività sociali possono avere una vita gratificante. Diversamente, i “grandi anziani”, ovvero gli over 85, generalmente sono meno attivi soprattutto per limitazioni fisiche e soffrono di una crescente solitudine. Anche la perdita di memoria che inizia affacciarsi insieme al rarefarsi degli amici e quindi delle possibilità di incontro, sono causa di depressione e scarsa reattività interiore. Indipendentemente dalla condizione psicologica, l’isolamento porta a fatica mentale (anergia), perdita del piacere nelle piccole cose della vita quotidiana (anedonia) e difficoltà di comunicazione, anch’esso un sintomo depressivo. Gli anziani rappresentano una ricchezza assoluta, un capitale umano prezioso per le famiglie e l’intera società, per questo, è necesdsario garantire il supporto emotivo e psicologico di cui hanno bisogno, per affrontare il passare degli anni, la nuova condizione fisica e la solitudine, specialmente in chi vive da solo o che si sente abbandonato”.

Per la psicoanalista Adelia Lucattini, il supporto psicoanalitico svolge nun ruolo determinante nel mantenere la vitalità e il benessere degli anziani. la terza e la quarta età sono un periodo molto fertile dal punto di vista intellettuale ed emotivo, è offerta l’occasione di rivedere tutta la propria vita, ripensare la propria esistenza e fare dei bilanci “a distanza” favoriti dall’arco temporale che offre grazie al distanziamento e maggiore oggettività. Al tempo stesso, è importante recuperare gli aspetti emotivi associati ai ricordi che prendono di nuovo vita e si arricchiscono di sfumature e colori che con il tempo erano andati perduti, o che all’epoca erano sfuggiti. Un altro elemento fondamentale è poter fare il lutto della propria morte, questo permette di vivere con maggiore intensità il presente senza focalizzarsi sulla fine della propria vita. Il senso dell’esistenza è fortemente radicato nel presente, certamente arricchito dal passato, ma per sentirsi vivi e vitali è necessario sentire di poter sperimentare l’intensità dell’oggi e ripensarlo come un’opportunità unica e irripetibile. La terapia psicoanalitica può aiutare tutti gli anziani a gestire le emozioni negative generate dalla solitudine, ai cambiamenti legati all’età e per qualcuno anche al pensionamento, che talvolta viene procrastinata ben oltre l’ottantesimo anno d’età! “Inoltre, il supporto della famiglia è fondamentale”, conclude Adelia Lucattini, “Ove possibile, è centrale il coinvolgimento di tutta la famiglia allargata, non tanto nel trattamento psicoanalitico dell’anziano che è preferibile che sia individuale o di coppia,  bensì nella vicinanza fisica e affettiva. È di grande importanza essere una buona compagnia, ascoltarli e soprattutto coinvolgerli nel dialogo.

Infatti, gli anziani tendono ad essere silenziosi, si sentono in imbarazzo, credono di non avere più argomenti interessanti, temono di essere visti come “fuori tempo, fuori moda”, antichi. Perciò, hanno necessità di essere stimolati affinché si aprano, manifestino pensieri, esprimano emozioni. I giovani hanno bisogno di comprendere, perché non è sempre intuitivo, che i loro nonni sono i custodi della  memoria familiare,  i testimoni della loro vita e che tutti  gli anziani incarnano la Storia magistra vitae. È sempre, pertanto, opportuno trascorrere del tempo di qualità con i propri cari anziani per fornire e ricevere sostegno emotivo, in una vivace e vitale relazione d’affetto perché la vita non invecchia e fare il bene porta bene”.

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