23 Dicembre, 2024
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Un Canale ideale per i ragazzi. E una speranza per il futuro

Per quanto strano… è dal piccolo che può nascere il grande

Il momento storico attuale è forse il più difficile dalla fine del secondo conflitto mondiale: la pandemia e nuovi echi di guerra hanno sconvolto gli animi e aperto il fronte a una crisi economica che sembrava ormai chiusa nei libri di storia. A pagarne un prezzo alto saranno i giovani, che dovranno provare a risollevare il Paese con politiche spesso ancora troppo vecchie. Con un effetto a cascata le minori possibilità per loro si delineano nei piccoli comuni, dove la sclerosi degli investimenti politici e imprenditoriali inaridisce la possibilità per i giovani di fare la differenza. O almeno così si sarebbe portati a credere.

Ma piccoli fazzoletti di territorio, come quello di Canale, possono ispirare visioni diverse, puntando su una risorsa preziosa che è proprio il territorio, polo di attrazione per i fuggiaschi dalla vita frenetica e per chi all’esistenza vuole restituire connotati di autenticità. Qui possono radicare piccole idee di impresa che puntino sull’agroalimentare e sul manifatturiero, capaci di trainare una promozione turistica non solo “tocca e fuggi”, ma residenziale. Una riserva naturale, ettari di verde, uno stabilimento termale di pregio, fiume, lago e mare in prossimità e un’equidistanza tra porto, aeroporto e due capoluoghi, di cui uno capitale d’Italia, sono ciò su cui i giovani possono fondare la loro scommessa per il futuro.

Le politiche locali si dimostrano aperte a favorire e valorizzare propositi di impresa legati al territorio; piccole aziende e sparute iniziative nel settore artistico culturale accendono focolai di speranza che i giovani devono saper far divampare con l’impeto e l’energia delle idee e della volontà, dimostrando che la rinascita del Paese e le grandi cose possono nascere nelle piccole realtà come quella di Canale, mai piccolo per grandi propositi e grandi idee. In fondo, per Canale, l’aggettivo “piccolo” potrebbe essere un ossimoro se affiancato al sostantivo “possibilità”.

Ludovica Di Pietrantonio

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