Una serata di grandi storie capaci di lasciare il segno: tra gli applausi e la commozione del pubblico, si è conclusa l’XI edizione del Premio Internazionale Semplicemente Donna che, venerdì 24 novembre, ha portato sul palcoscenico del Teatro “Mario Spina” di Castiglion Fiorentino le testimonianze e l’impegno di donne e uomini che, con coraggio e determinazione, hanno dedicato le proprie vite alla lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione.
“Di fronte ai terribili fatti di cronaca delle ultime settimane, c’è oggi più che mai bisogno di parole e non di silenzi – commenta Mario Agnelli, sindaco di Castiglion Fiorentino – Eventi come il Premio Semplicemente Donna che, per il quinto anno consecutivo, torna a Castiglion Fiorentino, rivelano la propria utilità proprio in termini di comunicazione e nella capacità di raccontare storie di successo, ma anche di estremo dolore”.
Una cerimonia intensa che si è aperta nel ricordo di Giulia Cecchettin, la cui morte ha riacceso, proprio in questi giorni, l’attenzione della cronaca italiana sul devastante fenomeno del femminicidio e sulla necessità di un cambio di passo a livello culturale, già tra le giovani generazioni. Sostenuta anche quest’anno dal presenting sponsor Menchetti 1948, la manifestazione ha infatti dato vita a un’edizione di grande impatto emotivo ed educativo facendo tappa, in due giorni, in ben quindici istituti superiori della provincia aretina.
È stata una grande emozione premiare anche quest’anno grandi donne che sono un esempio positivo per la società – dichiara Corrado Menchetti, titolare del Panificio Menchetti Pietro Srl – Come realtà aziendale, condividiamo tutti i valori promossi da questa manifestazione, cercando di realizzare ciò che l’intera società civile dovrebbe fare: tutelare, supportare e non discriminare le donne, a tutti i livelli e in qualsiasi contesto”.
Vere protagoniste della serata sono state le tredici premiate di quest’anno che, dialogando con la giornalista di Sky Monica Peruzzi, hanno aperto il proprio cuore alla platea del “Mario Spina”, raccontando il proprio vissuto prima di ritirare, ciascuna nella propria categoria, il prestigioso riconoscimento. Nel corso della serata, è stato, infatti, approfondito l’impegno sociale e civile di due donne attive nella lotta contro la mafia: Annamaria Frustaci, sostituto procuratore del pool costituito da Nicola Gratteri a Catanzaro, e Tina Montinaro che, con l’associazione Quarto Savona Quindici, porta avanti i valori del marito Antonio, caposcorta del giudice Falcone, rimasto ucciso nella strage di Capaci. L’attivista iraniana Pegah Tashakkori ha ritirato il premio per i “Diritti umani”, mentre l’ex Giudice della Corte Penale Internazionale dell’Aja, Joyce Aluoch, meglio nota come Lady Justice, ha ricevuto il titolo “Donna per la pace”. Il tema degli abusi in ambito sportivo è stato affrontato da Daniela Simonetti, giornalista e presidente di Change The Game, e da Anna Basta, ex ginnasta che ha denunciato le vessazioni subite durante la sua permanenza nella Nazionale italiana delle Farfalle; mentre la categoria “Parità di genere” ha visto trionfare Monica Zanetti, la Lady F40 prima donna del team meccanico di casa Ferrari. E se il premio per il “Giornalismo” ha avuto il volto di Josephine Alessio, e quello per la “Ricerca scientifica” è andato a Delia Goletti, responsabile dell’Unità Semplice Dipartimentale di Ricerca Traslazionale l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive-IRCCS dello Spallanzani a Roma, la categoria “Imprenditoria per il sociale” è stata assegnata a Olga Urbani, manager del gruppo italiano leader nel mondo del tartufo. Il racconto di Paolo Picchio sull’attività della Fondazione Carolina, istituita in ricordo della figlia, ha aperto un focus sul cyberbullismo, mentre la menzione “Donna Coraggio” è stata assegnata a Grazia Biondi, una sopravvissuta che, con l’Associazione Manden, sostiene oggi tante donne vittime di violenza domestica ed economica. Anche quest’anno, è stato, infine, assegnato il Premio Speciale “SOS Villaggi dei Bambini”, ritirato da Glenda Pizzetti, giovane coordinatrice del Programma Mamma e Bambino del Villaggio SOS di Saronno.
A sorpresa, l’XI edizione del Premio Internazionale Semplicemente Donna è stata dedicata alla memoria di Masha Amini, la giovane uccisa a Teheran nel 2022 dalla polizia religiosa dopo essere stata arrestata con l’accusa di aver indossato l’hijab in modo scorretto: una vicenda diventata simbolo del movimento “Donna, vita e libertà” e della rivoluzione contro il regime nazionale.
“Con questa dedica abbiamo voluto mettere un ulteriore sigillo a quello che dovrebbe essere l’impegno della società civile per la costruzione di un futuro orientato alla non violenza – spiegano Angelo Morelli e Chiara Fatai, ideatori e organizzatori del premio – Ricordando Masha Amini e quanto le è successo, vogliamo ricordare tutte le donne che, a diverse latitudini del pianeta, soffrono in silenzio, ma che, non per questo, smettono di lottare per far librare alta la propria voce scuotendo l’opinione pubblica internazionale. Un esempio che, seppur con percorsi di vita molto diversi tra loro, le premiate di quest’anno hanno saputo tramandarci, dimostrandoci come qualsiasi forma di violenza e discriminazione sia, prima di tutto, una negazione dei diritti umani”.