Multa di 60mila euro del Garante Privacy contro le telefonate indesiderate di un call center operante nel settore dei contratti di energia elettrica per trattamento illecito di dati personali.
“Bene, una buona notizia. Con la fine del mercato tutelato le famiglie sono tempestate di chiamate ingannevoli e indesiderate. Insomma, di questi tempi ne servirebbero 10 al giorno di queste multe” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Per questo, oltre a iscriversi al Registro delle opposizioni, bisogna che il consumatore impari a riattaccare il telefono senza se e senza ma, senza dire buongiorno o buonasera, né si né no né bianco né nero” prosegue Dona.
“Nel caso della luce e del gas, poi, essendo una materia complicata, a maggior ragione non si deve cambiare fornitore rispondendo a una proposta telefonica o porta a porta. Al telefono i call center, bene che vada, danno solo l’importo di loro competenza, quota energia e quota fissa, le uniche voci sulle quali possono fare un prezzo differente, ma è un errore confrontare quegli importi con la bolletta che si sta pagando, che invece è comprensiva di tutte le altre componenti, come le spese per il trasporto e la gestione del contatore o le varie imposte, oneri di sistema, accise, addizionali regionali, e così via. Alcuni poi, scorrettamente, ingannano il consumatore dando solo la quota energia, rappresentando lo sconto rispetto al tutelato, dimenticandosi di dare anche la quota di commercializzazione fissa, che, se i consumi sono bassi, essendo fissa e pagata indipendentemente dai consumi, si mangia tutto il risparmio che si ha sulla quota energia. Ecco perché per cambiare fornitore consigliamo sempre di andare sul Portale Offerte di Arera, seguendo il nostro decalogo” conclude Dona.