Riceviamo e pubblichiamo – Abbiamo appreso con un certo stupore la notizia del tentativo di ACEA di tornare a prelevare acqua dal lago di Bracciano; stupore perché, dopo tutto quanto accaduto negli anni scorsi – lo stop decretato nel 2017 dal Presidente della Regione Lazio Zingaretti, l’installazione di un misuratore di portata gestito non da ACEA ma autonomamente dall’ente Parco, il rinvio a giudizio dei vertici di allora di ACEA ATO2 per disastro ambientale aggravato dovuto al prelievo dell’acqua oltre i limiti autorizzati che avrebbe compromesso l’ecosistema – pensavamo che “l’area naturale protetta” fosse protetta definitivamente. Non è così.
L’occasione è stata offerta dal «tavolo tecnico convocato dal Prefetto di Roma, unitamente agli Assessori ai LL.PP. regionale e del Comune di Roma e ai rappresentanti di Acea per discutere delle “potenziali ricadute di carattere emergenziale derivanti dall’approvvigionamento idrico del lago di Bracciano” e degli imminenti lavori di manutenzione programmati sul Peschiera e altri acquedotti, finanziati con fondi PNRR», come si legge in una nota congiunta a firma del Commissario Straordinario del Parco, del Presidente del Consorzio del Lago, e dei Sindaci di Anguillara, Bracciano e Trevignano che hanno partecipato all’incontro.
Non solo procedono nella realizzazione del raddoppio del Peschiera, col rischio di compromettere definitivamente le fonti del reatino, ma userebbero questa iniziativa per motivare un nuovo ricorso al bacino del Lago, mentre la rete di distribuzione dell’acqua a Roma e provincia gestita da ACEA ATO2 rimane un colabrodo. Come si legge nel “bilancio di sostenibilità” di ACEA del 2022, a fronte del «..volume di acqua prelevato ed immesso in rete, a servizio dei circa 4 milioni di abitanti, di circa 663 milioni di metri cubi…le perdite globali scendono nel 2022 a circa il 38,9% (dal 39,9% del 2021) e diminuiscono anche le perdite totali della rete di Roma, che arrivano al 27,8% (dal 28,6% del 2021)». Si perdono complessivamente più di 250 milioni di metri cubi in 1 anno: uno scandalo, un enorme sperpero di risorse economiche (comprese le perdite dell’energia usata per il pompaggio dell’acqua in rete che poi viene sprecata), e un incalcolabile danno all’ambiente.
Tutto ciò è coerente con la natura privatistica di ACEA, benchè detenuta per il 51% dal Comune dinRoma, società che svolge benissimo il proprio ruolo di SPA quotata in borsa volto a massimizzare i profitti per gli azionisti.
Piuttosto che continuare nelle politiche dello spreco e del danno ambientale è sempre più necessario intervenire per l’ammodernamento delle infrastrutture del sistema di distribuzione.
Nell’immediato, chiediamo all’amministrazione capitolina di orientare ACEA a ridurre sensibilmente le quote distribuite agli azionisti, destinando una parte consistente degli utili agli investimenti necessari a tutela e salvaguardia di tutte le fonti idriche di approvvigionamento, alla manutenzione e ammodernamento degli impianti e delle reti di distribuzione. Tali interventi devono riguardare prioritariamente i territori metropolitani che, come evidenziato dalla stessa ACEA, patiscono le maggiori perdite idriche per la vetustà delle reti.
La nostra opposizione al ritorno di ACEA allo sfruttamento del lago è fermissima, e chiediamo che tutti i cittadini, i comitati, le amministrazioni e Istituzioni locali, i partiti ritrovino lo spirito unitario che alimentò 7 anni fa il deciso contrasto alle pretese di ACEA e della Sindaca Raggi, inducendo il Presidente Zingaretti a ordinare lo stop ai prelievi.
Oggi chi può autorizzare la ripresa dello sfruttamento del Lago è il Presidente della regione Lazio Rocca, a meno che non spuntino nuovi poteri commissariali, magari estendendo quelli al Giubileo già conferiti al Sindaco di Roma Gualtieri. A entrambi, per le loro attuali responsabilità, chiediamo di ascoltare i territori, continuare a tutelare l’ecosistema del lago di Bracciano, e adottare misure definitive per evitare sprechi di acqua potabile e prevenire in tal modo situazioni emergenziali.
Sinistra Italiana Lago di Bracciano