L’Alberghiero di Ladispoli scende in campo contro l’abbandono scolastico. In prima linea, a condurre la battaglia, la Dirigente Scolastica Vincenza La Rosa e la Vicepreside Lucia Lolli, abituate da sempre ad affrontare le criticità con misure concrete, ma anche con profonda attenzione ai dati statistici, ai contesti e alla storia del territorio.
“Il problema dell’insuccesso formativo e dell’abbandono prematuro della scuola – sottolinea la Prof.ssa La Rosa – ha radici profonde nella società ed è comune a molti Paesi, al punto che il Consiglio Europeo ha da tempo individuato come prioritari gli interventi da realizzare nel settore educativo”.
Dall’ormai lontano Trattato di Maastricht del 1992 al Programma “Europa 2020”, passando per la Strategia di Lisbona, le tabelle di marcia e gli obiettivi da perseguire sono ormai ben definiti. Stella polare dell’azione e della cooperazione europea è diventata finalmente la cosiddetta “economia della conoscenza”, che non può però, con tutta evidenza, considerarsi competitiva, fino a quando non vengano raggiunti soddisfacenti standard di inclusività. Ma il tasso di abbandono scolastico che continua a connotare i sistemi di istruzione e formazione di molti (ancora troppi) Stati membri dell’Unione impedisce ad oggi di cantare vittoria.
Che cosa devono fare dunque, concretamente, i Governi dei vari Paesi? Predisporre adeguati programmi di intervento che si traducano annualmente in obiettivi e percorsi da adattare alle specifiche situazioni locali e da sottoporre quindi al vaglio della Commissione Europea. “E la palla passa allora alle singole Istituzioni scolastiche diffuse sul territorio nazionale, ai loro Dirigenti e alla classe docente” – precisa Lucia Lolli, Vicepreside dell’Alberghiero di Ladispoli. Come è facile prevedere, sono spesso le realtà periferiche e ultraperiferiche del sistema educativo a portare sulle proprie spalle il peso maggiore dello “svantaggio formativo”. L’abbandono, poi, si distribuisce “iniquamente” per tipologie di scuole: i livelli minimi si registrano nei Licei, i massimi negli Istituti Professionali.
“Quando si lavora in condizioni di difficoltà, l’impegno richiesto è senza dubbio maggiore, ma la sfida è più esaltante e la soddisfazione per i risultati raggiunti ripaga ogni sforzo” – dichiara Lucia Lolli.
L’Istituto Alberghiero di Ladispoli può vantare nel territorio un’indiscussa tradizione di eccellenza. Scuola professionale di punta fra tutti gli Indirizzi del Ciclo Superiore di Istruzione, conta un elevatissimo numero di iscritti (765 nel 2015/2016, di cui 210 solo nelle Classi Prime). “Sentiamo quotidianamente – proseguono la Preside e la Vicepreside – la responsabilità di centinaia di allievi che scelgono il nostro Istituto alla ricerca non soltanto di una solida preparazione professionale di settore, ma anche di una completa formazione culturale, legata a conoscenze e competenze che assicurino una crescita integrale”.
Nel 2014/2015, gli Istituti Alberghieri in Italia hanno totalizzato 50.000 iscritti (il 9,3 % del totale). Si tratta quindi del secondo indirizzo preferito dagli studenti italiani, dopo il Liceo Scientifico-Tecnologico. Un appeal non esclusivamente legato alla moda, al bombardamento mediatico e al prestigio che ha assunto il settore enogastronomico in questi ultimi anni. “Credo solo in parte al cosiddetto “effetto Masterchef” – dichiara Lucia Lolli –. Il potere e l’influenza dei media non vanno sottovalutati, ma la crescente domanda di iscrizioni all’Istituto Alberghiero è indice, a mio parere, anche di una più profonda tendenza: la richiesta di un apprendimento legato a capacità concrete, reali, spendibili sul mercato del lavoro, che non rinunci tuttavia a quella che nel lessico ormai preistorico del sistema formativo di un tempo si chiamava “cultura generale” e che oggi si definisce “Area di istruzione generale”.
Ma gli elementi di criticità non mancano: i dati del Servizio Statistico del Ministero dell’Istruzione e dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti parlano chiaro e rappresentano oggi non soltanto un utile strumento di rilevazione, ma anche un imprescindibile parametro analitico. Si dice Early School Leavers, si traduce “allievi che abbandonano prematuramente il percorso formativo”: è il problema più grave con cui deve confrontarsi la Scuola Italiana.
“Il nostro Paese è in ritardo rispetto alla media UE e si colloca nella quart’ultima posizione” – ricorda la Prof.ssa Vincenza La Rosa. “E’ vero che la maggiore concentrazione di alunni che “si disperdono” durante il percorso della scuola secondaria si registra negli Istituti Professionali, ma siamo in buona compagnia – aggiunge la Vicepreside dell’Alberghiero – accanto ai Tecnici e all’area dell’Istruzione artistica”. “L’abbandono interessa prevalentemente il terzo e il quarto anno di corso – precisa la Prof.ssa La Rosa – tuttavia i presupposti si creano come è ovvio già nelle prime classi, anche in ragione del cosiddetto “salto di ciclo”: dalle Medie alle Superiori, per intenderci. E qui i dati andrebbero incrociati con quelli relativi all’andamento degli scrutini, anche questi disponibili da poco sul sito del Ministero dell’Istruzione, che dimostrano come la selezione più dura sia proprio quella che si verifica al primo anno: nel 2014/2015, la percentuale di ammessi raggiungeva l’84,4%, contro, ad esempio, il 93,5% del quarto anno”.
Ed è proprio ragionando su questa situazione, che l’Istituto Alberghiero di Ladispoli ha deciso di predisporre, già da novembre, un piano di intervento immediato, che ha come focus il potenziamento dell’offerta formativa, in termini di supporto didattico a piccoli gruppi, indirizzato specificamente agli allievi delle prime classi.
“Il Progetto – spiega Lucia Lolli – è frutto di un lungo lavoro di collaborazione con Preside, Prof.ssa Vincenza La Rosa, da sempre in prima linea, con i suoi docenti, per affrontare e risolvere le criticità della vita scolastica. Intanto partiamo da una realtà di discreto livello: disaggregando il dato nazionale, si può notare che il Lazio, in termini di rischio di abbandono scolastico, si colloca, sebbene per ragioni diverse, più o meno nelle posizioni di Umbria, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte”. La ‘dispersione’ nel Lazio risulta, in effetti, sensibilmente migliorata nel corso degli ultimi 15 anni: merito, evidentemente, dell’efficacia delle molte strategie messe in campo dalle Istituzioni scolastiche. Anche qui a parlare sono i numeri: quest’anno si attesta al 24,5%, ben lontana dunque da quel 40,1% che quindici anni fa aveva rappresentato uno dei peggiori risultati tra le regioni italiane: un vero e proprio exploit complessivo, che lascia spazio ad ampi margini di ottimismo.
“Occorre poi declinare in modo più flessibile il concetto di apprendimento. Esperienze internazionali – sottolineano la Prof.ssa La Rosa e la Prof.ssa Lolli - dimostrano che il successo negli studi non è correlato solo alla quantità di ore di insegnamento frontale (l’Italia, per questo aspetto, è sopra la media), ma alla ricchezza delle occasioni di apprendimento, anche non formale e informale, che nel corso della giornata accompagnano le attività formative d’aula”. “Da questo punto di vista – aggiunge la Prof.ssa Lolli – il nostro Istituto Professionale Alberghiero può vantare una tradizione di eccellenza, che si connota da sempre per una efficace sinergia e collaborazione con tutti i soggetti operanti nel settore enogastronomico e turistico del territorio. Senza parlare delle ricchissime iniziative e attività di alternanza scuola-lavoro, che portano spesso i nostri studenti a svolgere tirocini all’estero”.
“Inoltre – prosegue la Vicepreside dell’Alberghiero – proprio dal 2015/16, in obbedienza al dettato della Legge 107, siamo in grado di affiancare ai tradizionali strumenti di intervento (come lo “Sportello Didattico” e i corsi di recupero da sempre attivi nel nostro Istituto), un Piano di miglioramento molto più articolato, che si avvarrà di un corpo docente aggiuntivo: quello dell’organico di potenziamento relativo alla Fase “C” del Piano Straordinario di assunzioni predisposto dal Governo per il 2015/2016. A partire dai dati emersi dal Rapporto di Autovalutazione abbiamo dato corso, con la Preside, ad un Progetto al tempo stesso di prevenzione e di contrasto della dispersione, molto spesso legata – non va dimenticato – ad una profonda demotivazione e disaffezione dovuta all’insuccesso scolastico nelle materie portanti del curriculum. Abbiamo studiato bene i dati relativi agli esiti delle Prove Invalsi 2015 – continua Lucia Lolli – e quest’anno ci concentreremo sul rafforzamento delle competenze linguistiche. Non in modo generico, però. Affiancheremo giorno dopo giorno agli studenti più fragili dal punto di vista didattico-formativo (compresi D.S.A. e B.E.S.), docenti di ruolo, che saranno impegnati in attività specifiche di potenziamento: se la sezione più difficile delle Prove Invalsi si conferma quella relativa ai “testi non continui” (quelli, per intenderci, che comprendono anche elementi non verbali, come grafici, tabelle, mappe), seguita, nell’ordine, dalla comprensione dei testi espositivi brevi, dalla grammatica e dalla comprensione dei testi narrativi letterari, su tutto questo si focalizzerà la nostra attività di rinforzo e supporto didattico, avvalendosi delle strategie, dei metodi e degli strumenti tecnologici più innovativi. Ma l’attenzione sarà centrata anche sulla Lingua Inglese, con un docente che in orario curricolare andrà a supportare i colleghi, nelle classi in cui i livelli di competenza si presentano eccessivamente disomogenei e si occuperà, inoltre, delle lezioni pomeridiane, propedeutiche alle certificazioni Ket/Pet. Non basta: una docente di Ricevimento andrà a potenziare l’offerta formativa delle classi prime e seconde e curerà il Front-office e l’accoglienza a scuola. Altri due colleghi saranno destinati alle supplenze, per assicurare una adeguata copertura delle assenze. Da Febbraio, inoltre, presso il nostro Istituto, è stato attivato uno sportello di ascolto e consulenza psicologica, affidato al Dott. Jacopo Paris”.
“E l’anno prossimo – concludono la Prof.ssa La Rosa e la Prof.ssa Lolli – punteremo sulla matematica, altro classico scoglio da superare per uno studente italiano su due. E quindi chiederemo all’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio di destinare alla nostra scuola un adeguato numero di docenti aggiuntivi di Matematica. Alla fine, verificheremo i risultati: saranno gli scrutini finali a parlare e a misurare l’efficacia dei nostri interventi”.
Appuntamento a giugno: stagione di bilanci e … di vacanze. Notoriamente fra gli studenti, solo per chi saprà meritarle.