23 Novembre, 2024
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Errata corrige: datazione del ritrovamento delle piroghe del sito “La Marmotta”

Le cinque piroghe ritrovate tra il 1994 ed il 2005 nel sito sommerso de “La Marmotta” risalgono a oltre 7000 anni fa. A datarle, dopo anni di studi, è stato un gruppo di ricerca guidato dall’Università di Pisa, dal Museo delle Civiltà e dal CSIC (Consiglio superiore per la ricerca scientifica), che ha da poco pubblicato i risultati delle indagini sulla rivista PLOS.

Il sito archeologico di “La Marmotta” è il più antico mai rinvenuto in Europa Occidentale, risalente all’incirca al 5750-5620 a.C. La sua scoperta avvenne nel 1989 durante la costruzione di un acquedotto nel Lago di Bracciano. Dopo la scoperta dell’insediamento preistorico sul fondale del Lago di Bracciano, nelle vicinanze della sorgente del fiume Arrone (emissario del lago di Bracciano dove si trova Anguillara Sabazia), la costruzione dell’acquedotto fu sospesa e il sito fu affidato al Museo delle Civiltà. Gli scavi che ne seguirono, tra il 1989 e il 2006, portarono alla luce le cinque piroghe, imbarcazioni a remi primitive, in legno in ottimo stato di conservazione.

Le imbarcazioni rinvenute raggiungono notevoli dimensioni, con la più grande che è lunga circa 11 metri. Tramite un attento studio di quest’ultime si è scoperto che sono state realizzate con quattro diversi tipi di legno e con tecniche costruttive abbastanza avanzate per l’epoca, come i rinforzi trasversali, cioè travi di legno arcuate disposte perpendicolarmente che servivano a conferire maggiore stabilità alla barca.

Queste caratteristiche, insieme ad esperimenti di ricostruzione, indicano che si trattava di imbarcazioni idonee alla navigazione nel lago ma anche in mare, specialmente le più grandi.

I reperti ci mostrano, quindi, la spiccata capacità delle società neolitiche per la navigazione e il loro elevato livello tecnologico. Tale tecnologia nautica è stata parte fondamentale per la loro espansione, considerando che in pochi millenni hanno occupato tutto il Mediterraneo.

Nonostante siano state ritrovate anni fa, è solo ad oggi che, grazie all’utilizzo della tecnica di datazione radiocarbonio (tipo di datazione basata sul decadimento della materia organica dopo la morte dell’organismo che, tramite gli isotopi del carbonio 14, permette di ricostruire l’età di un materialeorganico), eseguita presso il CNA (Centro Nazionale di Acceleratori), possiamo affermare con certezza che le piroghe risalgono a circa 7.500 anni fa, in un periodo compreso tra il 5.700 e il 5.100 a.C. Ci troviamo, quindi, di fronte al più antico esempio di imbarcazioni del Mediterraneo.

È molto raro che il legno possa conservarsi nei millenni; ciò che ha permesso alle canoe di mantenersi in ottime condizioni per tutti questi anni è stato il fatto che sono rimaste sommerse dalle acque del lago e ricoperte da uno strato di fango. Le condizioni anaerobiche, infatti, dovute al sigillo di fango, hanno permesso la conservazione della materia organica.

I ricercatori credono che possa esserci un numero maggiore di imbarcazioni sotto le acque del lago di Bracciano, ancora da scoprire.

Le canoe sono attualmente esposte presso il Museo delle Civiltà di Roma.

 

Mi scuso per l’errore riguardo la datazione del ritrovamento delle canoe, in quanto avvenuto molti anni fa e non di recente, come espresso nell’articolo precedente.

 

Alessio Teancu Tarfin

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