23 Dicembre, 2024
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Il Campus Bio-Medico coltiva futuro, lo sviluppo a servizio di scienza e persone

Continua lo sviluppo del Campus Bio-Medico di Roma, nell’ambito del Social Green Masterplan, presentato in Campidoglio, con il programma di sviluppo in ottica One Health a servizio della comunità e della scienza. L’obiettivo del Campus Bio-Medico è proseguire il percorso di rigenerazione urbana e trasformazione sociale, economica e ambientale di una periferia, quale Trigoria, al fine di soddisfare la crescente domanda di offerta formativa e di servizi di cura e assistenza rivolti al territorio.

Cosa prevede il progetto

Il programma Social Green Masterplan si inquadra all’interno di una visione ancor più ampia di Sviluppo dell’Ateneo denominato “PiùCampus 2045”, che porterà gradualmente al consolidamento dei servizi sanitari e formativi grazie anche a nuove strutture dedicate alla didattica, alla ricerca, all’assistenza medica e alla cultura. Si tratta di una superficie di circa 90 ettari (1 grande parco universitario multifunzionale nella Riserva Naturale di Decima Malafede; +26 mila mq per la cura; +20 mila mq per la formazione universitaria; +10 mila mq per la ricerca biomedica e tecnologica; +28 mila mq per la socialità: residenze universitarie, attrezzature per lo sport e il tempo libero, l’inclusione e il dialogo intergenerazionale; +6 mila mq di spazi per il lavoro e l’innovazione). Inoltre, con il programma Social Green Masterplan, si prevede la predisposizione di un sistema di “parchi tematici multifunzionali”, volti a valorizzare gli spazi verdi e la biodiversità della Riserva Naturale di Decima Malafede interni all’area, in sinergia con le nuove strutture universitarie e sanitarie previste all’interno del Piano attuativo urbanistico. La visione per lo sviluppo del Campus Bio-Medico è quella di consolidare una moderna città parco aperta e interconnessa, dedicata a cura e formazione, che affonda le sue radici nella natura e trae ispirazione dal contesto paesaggistico circostante: l’area costituisce pertanto un ponte di collegamento tra il tessuto urbano di Trigoria e la Riserva Naturale di Decima Malafede. Il cuore dell’intervento sarà caratterizzato dalla presenza pervasiva del verde che si sviluppa lungo due vettori principali, uno Nord-Sud e uno diagonale.

Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri ha spiegato che: “ll Campus Bio-Medico rafforza ulteriormente un’offerta universitaria e sociosanitaria che è già un punto di riferimento per Roma e, insieme, si candida a diventare un grande polo verde a servizio del quartiere, grazie a un piano di rigenerazione urbana particolarmente innovativo, che valorizza un’area bellissima, crea spazi di socialità e migliora la fruibilità della Riserva Naturale Regionale di Decima Malafede. Come Amministrazione accompagniamo con grande interesse questo piano, coerente con l’idea di sviluppo sostenibile e di apertura al territorio che stiamo promuovendo in tutti i quartieri e con un’idea di sviluppo di Roma, sempre più città della scienza e dell’innovazione”.

“È positiva la collaborazione con il Comune che ha sostenuto e continua a sostenere la visione del nostro Social Green Masterplan in ottica One Health, con l’obiettivo di formare più studenti, ricercatori da tutto il mondo, in un campus universitario innovativo e sostenibile, con facilities di campus life. Il Campus Bio-Medico è nato piccolo, si è sviluppato con gradualità secondo le esigenze e i bisogni della Società, svolgendo le attività di formazione universitaria, attraverso tre Facoltà Dipartimentali – Medicina e Chirurgia, Ingegneria e Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health con circa 3.000 studenti iscritti ai 14 corsi di laurea attivi; di assistenza, attraverso il Policlinico Universitario con 31mila accessi al Pronto soccorso, 28mila ricoveri, 1,4 milioni di prestazioni ambulatoriali; di ricerca scientifica, orientata alla bio-medicina, bio-ingegneria, robotica ed aree correlate alle scienze per la vita con 53 unità di ricerca, oltre 20 laboratori e 400 ricercatori. Adesso guardiamo al futuro, ai prossimi trenta anni”. Lo ha dichiarato Carlo Tosti, Presidente Università e Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico.

“La presentazione del Masterplan One Health del Campus Bio-Medico è importante perché si inserisce pienamente nella nostra idea di città: una città in cui aumenta l’offerta di servizi e funzioni pregiate, a partire da quella sanitaria e universitaria, anche nei territori più periferici. Roma Capitale, infatti, è già impegnata nella trasformazione che interesserà Trigoria sia per quanto riguarda lo sviluppo urbano del quadrante e sia per la valorizzazione del parco di Decima come spazio verde di pregio pienamente fruibile dai cittadini. Quello presentato oggi, quindi, è un miglioramento che si inserisce pienamente nel nostro progetto per questo territorio che beneficerà dello sviluppo del Campus con il quale, tra l’altro, stiamo studiando una collaborazione per migliorare la viabilità di accesso e per migliorare la qualità dello spazio urbano limitrofo” ha spiegato l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia.

Titti Di Salvo, Presidente IX Municipio di Roma ha affermato: “Per capire cosa vuol dire per Trigoria il Campus Bio-Medico basta entrarci e ci si rende conto che si tratta di una vera e propria piazza. Il Campus non è solo un luogo di eccellenza, di formazione e di cura, pensate al Pronto soccorso, ma è una parte importante della comunità, che in questi trent’anni ha rappresentato un punto d’incontro, una piazza urbana. Poi abbiamo anche la Fondazione Alberto Sordi, dove la cura degli anziani avviene con grande attenzione, da parte di operatori di straordinaria capacità”.

Secondo Domenico Mastrolitto, Direttore Generale Campus Bio-Medico SpA: “Siamo onorati di presentare il Masterplan One Health, un Progetto della città, per la città: impatto sociale e pubblico, rigenerazione integrale e infrastrutturale di un pezzo della nostra Capitale. Il concept e la visione a lungo termine ci hanno consentito di porre le basi per rendere visibili e concreti i primi risultati: da qui è nato il CUBO, Cultural Box, il nuovo incubatore di innovazione e competenze che da settembre dello scorso anno ospita ingegneri, esperti di sostenibilità, infermieri, la futura classe dirigente, ricercatori e medici che cureranno pazienti e si faranno carico di relazioni con i malati e i familiari. Con il completamento di questo polo sanitario e di formazione internazionale vorremmo realizzare un grande laboratorio a cielo aperto per promuovere in modo concreto una cultura One Health che si basa sull’integrazione di discipline diverse e vede la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema indissolubilmente legate”.

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