Il 1 maggio Viterbo Sotterranea rimane aperta per accogliere tutti i visitatori anche al riparo dalle previste condizioni meteo avverse. In programma visite guidate alla Viterbo Underground ed al Museo Storico Didattico dei Cavalieri Templari. La Viterbo Sotterranea, la cui porta d’ingresso si trova presso Tesori d’Etruria, nella suggestiva Piazza della Morte, è visitabile con orario continuato. Sempre presso il punto turistico di Tesori d’Etruria proseguono le degustazioni gratuite dei prodotti tipici della terra etrusca: diverse golosità e prelibatezze da assaggiare e scoprire per grandi e piccoli. Inoltre, per rendere speciale la visita alla Viterbo Underground, per i bambini sono disponibili i memo-game creati appositamente dalla Viterbo Sotterranea in modo da presentare, divertendosi, i magici luoghi viterbesi dove è vissuto l’antico e sapiente popolo degli Etruschi.
Da segnalare che si può partecipare agli emozionanti tour anche per scoprire la storia, i segreti e le magie dell’antica Città Sotterranea. Esperte guide sveleranno interessanti storie, singolari aneddoti e simpatiche curiosità. Ogni tour comprende anche la visita ai nuovi suggestivi cunicoli etruschi della Viterbo Sotterranea, imperdibile attrazione. Lo staff di Tesori d’ Etruria è pronto ad accogliere e trasportare nel mondo del fantastico e dell’immaginario bimbi e giovanissimi attraverso una vasta serie di attività e percorsi emozionali che ammaliano anche i genitori.
Nuovi appuntamenti che insieme al nuovo Museo dei Cavalieri Templari vanno ad arricchire l’offerta di Tesori d’ Etruria e la sua Viterbo Sotterranea, diventati ormai un vero e proprio punto di riferimento culturale e di intrattenimento di Viterbo, l’etrusca “Surna”.
Dagli itinerari storici della Viterbo etrusca e medievale, alle degustazioni a tema dei prodotti delle terre etrusche.
E per degli ospiti molto particolari, i bambini, Tesori d’ Etruria ha pensato di preparare un’accoglienza speciale presso la Viterbo Sotterranea dove è possibile effettuare una visita guidata nelle magiche gallerie sotto la città etrusca, proprio nel cuore del centro storico di Viterbo.
La particolare ambientazione, l’ottimo gioco di luci, uniti al fascino della Viterbo Sotterranea, rendono questa visita unica agli occhi dei visitatori italiani e stranieri.
E’ un’ottima occasione per trascorrere una giornata a Viterbo con la propria famiglia alla scoperta dei segreti sotterranei accompagnati dai racconti delle guide di Viterbo Sotterranea; una visita che conduce alla scoperta di questi magici luoghi in un viaggio nella storia lungo oltre 3.000 anni.
Viterbo sotterranea è composta da un reticolo di gallerie che si estendono sotto il centro storico e conducono fin oltre la cinta muraria. Il percorso è completamente scavato nel tufo, una roccia vulcanica che caratterizza il paesaggio interno del viterbese.
L’origine dei cunicoli è antichissima. Stando ad alcune accreditate teorie, avanzate da studiosi ed archeologi, il primo taglio nel tufo risale ed epoche pre-etrusche. E nel periodo etrusco, poi medioevale, questi luoghi assunsero la conformazione attuale: alzati, allargati ed allungati, i tunnel sotterranei diventarono un autentico labirinto.
I passaggi segreti e rituali, secondo alcuni studiosi, servivano a mettere in comunicazione le strutture sacre nei primordi etruschi della nascente Surna, oggi Viterbo.
Nel medioevo, invece, alcune gallerie conducevano verso le uscite principali della città e assicuravano la via di fuga ai viterbesi in caso di pericolo o di assedio. Più recentemente i sotterranei vennero sfruttati dai briganti per i loro loschi affari e nel corso della seconda guerra mondiale furono usati come rifugi antiaerei durante i bombardamenti.
Aperto al pubblico anche il nuovo spettacolare percorso di Viterbo Sotterranea. Ambienti di grande suggestione che ammaliano il visitatore.
Il percorso Sotterraneo emoziona e stupisce i visitatori non solo per la grandezza degli spazi, ma anche per la suggestione che gli stessi evocano grazie alla loro antica storia.
Dai cunicoli pre-etruschi a quelli medioevali, dai rifugi della seconda guerra mondiale allo “studiolo” realizzato all’epoca dai tombaroli, dai “butti” medioevali agli antichi passaggi pre-etruschi, fino ad arrivare in un ambiente di grande fascino: il più antico luogo di culto, sotterraneo, del centro storico.
Il circuito ipogeo di Via Chigi fu scavato all’interno della più caratteristica formazione vulcanica dell’apparato di Vico: il Tufo rosso a scorie nere (Ignimbrite c). Il termine ignimbrite deriva dal greco: ignis (fuoco) e imbris (pioggia), e descrive le modalità di deposizione di questa particolare roccia che avviene attraverso imponenti colate piroclastiche, ovvero un flusso incandescente costituito da un insieme turbolento di gas e parti solide (pomici, lava, ceneri, lapilli) anche di dimensioni decimetriche. La famosa eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano è un esempio di colata piroclastica.
Nel nostro caso il deposito ignimbritico ha avuto origine dal collasso del paleo-vulcano di Vico, un edificio imponente che si ergeva dove ora è il Lago omonimo, raggiungendo altezze di gran lunga maggiori dell’attuale Monte Fogliano e Poggio Nibbio, e che si estendeva sino a Castel d’Asso, alla periferia Sud di Viterbo. Questo evento esplosivo ebbe luogo tra 200 e 150 mila anni fa. Per questo il circuito ipogeo di Viterbo Sotterranea ci descrive un periodo geologico lungo migliaia di anni.
Tra i cunicoli presenti nella Viterbo Sotterranea, in particolare uno, grande e dalla forma perfettamente ovoidale, è secondo alcuni un’antica via rituale utilizzata per raggiungere aree sacre degli antichi luoghi pre-etruschi.
Visibile anche uno spettacolare cunicolo di epoca etrusca: in questo caso un antico corridoio legato al reperimento di acqua, probabilmente utilizzato anche per rituali sacri sotterranei.
Il complesso monumentale di Viterbo Sotterranea si può visitare tutti i giorni con una visita guidata dedicata che conduce alla scoperta di questi magici luoghi, un viaggio nella storia lungo migliaia di anni.
Aperto anche il Museo dei Cavalieri Templari, i monaci guerrieri
A Viterbo Sotterranea lo staff di Tesori d’ Etruria è pronto ad accogliere e trasportare i visitatori anche nel mondo dei Cavalieri Templari attraverso una vasta serie di attività e percorsi emozionali nel Museo Storico Didattico dei Cavalieri Templari, unico in Italia.
Una nuova spettacolare realtà che arricchisce ormai l’offerta di Tesori d’Etruria e la sua Viterbo Sotterranea, diventati ormai un vero e proprio punto di riferimento culturale e di intrattenimento nel capoluogo della Tuscia e nel centro Italia.
Come ben sapete la nascita dell’ordine dei Cavalieri del Tempio si colloca nella Terra Santa,al centro delle guerre tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo la prima crociata del 1096. In quel periodo le strade della Terra Santa erano percorse da pellegrini provenienti da tutta Europa, spesso assaliti e depredati. Intorno al 1118 un piccolo gruppo di cavalieri fondò il nucleo originario dell’ordine templare, con il compito di assicurare l’incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare Gerusalemme. L’ordine fu ufficializzato nel 1128, assumendo una regola monastica, grazie a Bernardo di Chiaravalle.
I Templari e Viterbo, un binomio imprescindibile, con molti punti di contatto fin dall’origine dell’Ordine, una sorta di primogenitura templare di Viterbo in Europa. Tutto ciò soprattutto grazie a papa Eugenio III, in esilio, più di una volta, da Roma a Viterbo. Proprio qui, nel 1145, papa Eugenio III, con la bolla Militia Dei, dà la possibilità all’Ordine Templare di raccogliere decime, tasse di sepoltura ed altri pagamenti.
Nello stesso anno, sempre da Viterbo, Eugenio III, con la bolla Quantum Praedecessores, dà inizio alla seconda Crociata, appena saputo che la città assira di Edessa era caduta in mano al temibile Imad al-Din Zengi che, con la presa di Edessa, voleva rispondere e contrastare l’ammaliante azione predicatoria messa in atto da Bernardo di Chiaravalle.
A Parigi, 2 anni dopo, Eugenio III presiede il capitulum generale di 130 Cavalieri Templari sotto il comando di Evrard des Barrès. Terminato il capitulum generale, Eugenio III ufficializza l’adozione della croce patente quale simbolo dei Templari, che già utilizzano quella patriarcale, consegnata trent’anni prima da Varmondo di Picquigny, patriarca di Gerusalemme, ai primi Templari. La croce patente assume un significato particolare solo tra i Cavalieri Templari che la adottano come emblema.
Queste e tante altre storie sui monaci-guerrieri, che fondono la storia dei Cavalieri Templari con il mito, potranno essere scoperte dai visitatori in un affascinante viaggio nel tempo con la visita al museo storico-didattico dei Cavalieri Templari a Viterbo Sotterranea.