22 Novembre, 2024
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Un altro dilemma per Ladispoli

Riceviamo e pubblichiamo – Una volta approvata, la variante al Piano Regolatore Generale dell’Amministrazione Grando prevederà un aumento complessivo della popolazione di Ladispoli di quasi 10.000 unità, il 22,5% di residenti in più rispetto a quelli attuali. Alla faccia della riduzione del peso insediativo tanto sbandierato da Grando come obiettivo principale di questo piano urbanistico. Anche in questo caso, come sul “NO ai nuovi centri commerciali”, nel programma elettorale del 2017, il sindaco pensava il contrario di quello che poi ha messo realmente in atto. Ma la vera bugia è tutta nell’assunto che questa amministrazione porta avanti per giustificare questo aumento di abitanti.

Per rimanere dentro i parametri imposti dal PTPG, infatti, l’amministrazione gioca con i numeri prendendo in considerazione il decennio 2001–09 dove la crescita demografica di Ladispoli era ancora in fase crescente (+34%), mentre se avesse preso il periodo molto più prossimo alla redazione del piano (come avrebbe preteso la logica) non si sarebbe stati dentro i parametri imposti dalla normativa vigente. Infatti nel decennio 2009-17 la crescita demografica si è arrestata, fermandosi ad +2%.

Ma a di là del decennio prescelto, sarebbe bastato guardare i dati sperimentali dell’Istat riguardanti le proiezioni demografiche che tra due decenni ( e più precisamente nel 2042) prevedono una crescita di abitanti minima per Ladispoli (circa 2%), non certo il tanto sbandierato (22,5%).

Quindi come ha detto in aula il nostro consigliere Fabio Paparella, la crescita demografica del 22,5% non validata da nessun dato sperimentale serve solo “per giustificare nuovo cemento e per tutelare gli interessi di certi gruppi d’interesse del quale il sindaco è rappresentante”.

Tra qualche anno, quando avremo centinaia di nuove case sfitte e svalutate economicamente per mancanza di nuovi residenti e con tutto quello che ne conseguirà a livello d’insostenibilità ambientale e peggiore qualità della vita, saprete già di chi è stata la responsabilità politica di questa speculazione edilizia a vantaggio di pochi e a danno dell’intera comunità ladispolana.

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