16 Luglio, 2024
spot_imgspot_img

La Corte Ue e i “legittimi espropri balneari a fine concessione”

Secondo la Corte Ue, la norma italiana che prevede che le opere non amovibili costruite sulle spiagge vengano acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano al termine di una concessione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento.

“Sentenza giusta. Chi ha in concessione la spiaggia non è il proprietario di quella spiaggia. Nessun contrasto, quindi, come sostengono le associazioni balneari, con i principi generali di tutela della proprietà garantiti dal nostro ordinamento giuridico. Gli investimenti fatti vanno recuperati durante il periodo della concessione, non c’è ragione che si ricevano indennizzi a fine concessione” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Non è giusto né che chi subentra nella concessione paghi l’uscente, con il rischio che poi si rivalga sui consumatori alzando i prezzi per rifarsi della spesa nè che lo Stato, ossia noi contribuenti, li paghi per farli sloggiare, magari dopo continue proroghe e dopo aver incassato per anni canoni irrisori. Non è come quando si vende il proprio negozio e si chiede l’avviamento. Le spiagge sono dello Stato” conclude Dona.

Ultimi articoli