16 Luglio, 2024
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Concessioni balneari, interviene la presidente del Sib Lazio Marzoli

“La Corte di Giustizia dell’Ue ribadisce quale sia la conformità al diritto europeo e non entra nel merito sul ricorso della Società italiana imprese balneari contro il Comune di Rosignano Marittimo. Il problema è la mancanza di una norma nazionale che il Governo italiano non ha ancora emanato. Sono del tutto d’accordo con le parole del presidente nazionale del Sindacato Italiano Balneari Antonio Capacchione, che sottolinea come “l’interpello del Consiglio di Stato riguardava esclusivamente la conformità al diritto europeo della devoluzione delle opere di difficile rimozione alla scadenza delle concessioni in favore dello Stato, non di terzi privati”, in quanto la domanda “era in riferimento, esclusivamente, alla libertà di stabilimento ex art. 49 del Trattato non anche all’art. 17 della Carta di Nizza sul diritto di proprietà. La Corte di Giustizia ha ritenuto conforme la devoluzione delle opere in funzione della tutela della proprietà pubblica e delle finanze dello Stato. Diverso è il caso di confisca in favore di un altro privato eventuale subentrante. A tal proposito si ricorda che con il trasferimento della concessione si trasferisce anche l’azienda che ivi insiste creata dall’attuale concessionario. La mancata previsione di un indennizzo a carico del concessionario subentrante assicurerebbe a costui un arricchimento indebito in contrasto, non solo con i nostri principi costituzionale (v.art.42), ma anche con quelli della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (art. 1 del Primo protocollo aggiuntivo) sulla tutela della proprietà”. Siamo a metà luglio e stiamo vivendo un’altra estate nella totale incertezza normativa. La situazione diventa sempre più complessa e il proliferare di sentenze non fa altro che acuire il senso di precarietà vissuto da migliaia di imprenditori, di un settore vitale per l’economia italiana. Diventa ancora più urgente un intervento legislativo chiarificatore da parte del Governo, che fino a oggi è rimasto colpevolmente fermo”.

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