23 Luglio, 2024
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Il jazz incanta Tolfa

Jazz tradizionale e contemporaneo, blues, funky, elettronico, techno e addirittura barocco: questa la formula del successo scelta quest’anno da Tolfa, che nelle serate del 19, 20 e 21 ha regalato ai numerosi presenti uno spettacolo a dir poco sorprendente. Tre serate di festa, in cui gli intervenuti si sono lasciati guidare dal clima festoso e vivace, dimenticandosi tempo e luogo, e vivendo per tre giorni i sapori, i suoni, il ritmo tipico di New Orleans. Come ogni anno gli organizzatori dell’evento, Egidio Marcari e Alessio Ligi, hanno fortemente voluto e ospitato al Tolfa Jazz artisti internazionali e i migliori talenti italiani, puntando sempre e unicamente sulla qualità, che sola riesce ad avvicinare a questo genere di musica un pubblico sempre più vasto e variegato. Giunto ormai alla XV edizione, il festival è un’esperienza sempre nuova, mai uguale a sé stessa. La ricerca di suoni sempre più particolari, contaminazioni e intrecci di generi, nuovi mondi sonori e sperimentazioni: queste sono state le colonne portanti dell’edizione 2024, che hanno attratto e incuriosito proprio per la loro peculiarità. L’apertura del festival, venerdì 19, è stata affidata alla chitarra e alla voce del bluesman californiano Chris Cain; dopo aver incantato il pubblico di Tolfa 6 anni fa, definito il musicista dei musicisti, con oltre 30 anni di tournèe e ben 15 album, ha incantato il pubblico coinvolgendolo in un gioco di suoni resi ancora più sinergici dalla sua voce, calda e accogliente. Timbro totalmente diverso quello della street band “Mefisto Brass”, che con le sonorità tipiche della musica elettronica e techno, ha chiuso la serata di venerdì con un repertorio originale di soli fiati e percussioni, basato principalmente sull’improvvisazione. Anche nella seconda serata, nella Villa Comunale, ormai conclamato “luogo a misura di jazz” per acustica e scenografia, due sono stati i concerti che si sono susseguiti.

Alle 21.30 il palco è stato dominato dal Lorenzo Simoni 4TET, un gruppo formato da ragazzi giovanissimi, eppure, considerati alcuni dei migliori giovani musicisti jazz in Italia. La passione che il quartetto, vincitore di moltissimi premi, mette nella musica che suona era assolutamente visibile negli occhi dei giovani musicisti, che hanno trasmesso quella stessa forza e amore per la musica anche ai numerosi presenti. Se il Lorenzo Simoni 4TET saliva per la prima volta sul palco di Tolfa, un gradito ritorno è stato invece quello del sassofonista Simone Alessandrini, che ha presentato in prima assoluta l’opera musicale “Circe”; ciascuno dei 12 musicisti in scena ha trasportato i presenti in un viaggio nel mito, in particolare nel viaggio per eccellenza della storia letteraria greca, quello di Ulisse. Rivisitando l’episodio dell’incontro tra Odisseo e la maga Circe, ogni musicista ha personificato un animale, che si è raccontato in maniera astratta con le incursioni di Circe, ruolo assunto dal canto e unico veicolo narrativo. Nella giornata di domenica i concerti non sono iniziati alle 21.30, ma il jazz ha accompagnato gli intervenuti già durante il tardo pomeriggio con un duplice appuntamento: la voce di Valentina Fin, nella chiesa del Crocifisso, ha incantato Tolfa, seguita dal giovane collettivo Wasted Generation. Dopo i due concerti gratuiti, gran finale nella Villa Comunale. Alle 21,30 Gabriele Buonasorte ha festeggiato i 10 anni di attività con il suo quartetto, presentando il progetto “It’s Time”, che lui stesso ha definito come “una vera e propria presa di coscienza trasformata in musica, la descrizione di un viaggio meraviglioso”. La compostezza del pubblico di Tolfa, già messa a dura prova da Gabriele Buonasorte, è divenuta un lontano ricordo con l’ultimo concerto, che ha letteralmente infuocato la Villa Comunale. Il groove pop, R’n’B-soul e un pizzico di funk, sono stati gli ingredienti degli svizzeri “The Next Movement”, che per un’ora e mezza hanno fatto ballare tutti, dai più giovani ai meno coraggiosi, trascinando in un clima festoso e vivace.

Dopo il successo di questa XV edizione, in cui la gentilezza, la professionalità, la cura e la dedizione degli organizzatori sono stati gli elementi portanti, non risulta difficile capire perché Tolfa Jazz è’ stata riconosciuta tra le cinque Buone Pratiche Culturali di eccellenza della Regione Lazio per la valorizzazione, la tutela e la promozione del patrimonio culturale. Un appuntamento dal quale si torna a casa sempre con qualcosa di più e con il grande desiderio di tornare a Tolfa, per lasciarsi incantare ancora, affidandosi alle parole della musica, a quel tempo senza tempo che riesce a trasformare tre serate in pura magia.

Ludovica Di Pietrantonio
Redattrice L’agone

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