22 Novembre, 2024
spot_imgspot_img

Novità a scuola da settembre 2024, ecco cosa cambia

Nuove norme per gli alunni e per il personale scolastico sono in arrivo nelle scuole di ogni ordine e grado che si stanno preparando per riprendere le lezioni. Il calendario scolastico della Regione Lazio ha fissato la riapertura delle scuole a lunedì 16 settembre e la chiusura estiva per il 7 giugno 2025, a parte le scuole dell’Infanzia che termineranno il 30 giugno. Le singole istituzioni scolastiche, in virtù dell’autonomia, hanno comunque avuto l’opportunità di effettuare, entro luglio, alcuni adattamenti a tali date, purché abbiano garantito l’apertura entro e non oltre il 16 settembre; la chiusura al 7 giugno; un numero minimo di 206 giorni o di 171 giorni di lezione rispettivamente per le scuole con orario settimanale distribuito su 6 o su 5 giorni. Ogni consiglio d’istituto può aver richiesto la variazione del calendario, indicando nella delibera le date e le modalità di recupero di eventuali sospensioni delle lezioni.
Le nuove regole dell’anno scolastico sono state già in parte definite dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, che con una circolare ha stabilito, per gli alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado, sia il divieto di usare lo smartphone in classe (fatti salvi i diritti degli studenti con disabilità e/o con disturbi specifici di apprendimento), sia il ritorno al diario cartaceo che, per sostenere la responsabilità e l’autonomia degli alunni, affiancherà il registro elettronico nell’assegnazione dei compiti a casa. Saranno utilizzabili in classe il pc e il tablet, inoltre si introduce un prodotto dell’intelligenza artificiale: “l’assistente virtuale”, che è un programma informatico dotato di intelligenza artificiale, creato per alleggerire il carico burocratico dei docenti e personalizzare l’apprendimento migliorando l’inclusione soprattutto in caso di disabilità. Sarà sperimentato in alcune scuole, previa formazione dei docenti.
Il ministro Giuseppe Valditara, per valorizzare i principi di responsabilità individuale, di solidarietà e per far crescere la consapevolezza di appartenere a una comunità nazionale che dà valore al lavoro e all’iniziativa privata, ha emanato le nuove linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica. Che ridefiniscono i traguardi e gli obiettivi di apprendimento a livello nazionale e costituiscono una guida per favorire l’inclusione. Le nuove linee guida saranno adottate in tutte le scuole che mirano a rivendicare l’educazione al rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali; a valorizzare i talenti e la cultura del rispetto anche quella del rispetto verso la donna; a promuovere la coscienza di una comune identità italiana; a sviluppare una cultura dei doveri; a educare al contrasto delle mafie e della criminalità; a promuovere la salute e un corretto stile di vita (con riguardo all’alimentazione, allo sport, all’educazione stradale, all’educazione al risparmio e, fondamentalmente, al benessere psicofisico e al contrasto delle dipendenze derivanti da droghe, fumo, alcool, doping, uso patologico del web, gaming e gioco d’azzardo).
Il 10 luglio è stato approvato il disegno di legge-Valditara sulla riforma del voto in condotta e della valutazione degli alunni. Probabilmente non sarà applicato da settembre perché dovrà ancora essere emanato il regolamento del Governo. Con esso si introducono norme decisive per ridare autorevolezza ai docenti, riportare tra gli studenti il principio di solidarietà, contrastare varie forme di bullismo. Nello specifico, nelle secondarie di primo e secondo grado è rintrodotto il voto numerico in condotta che farà media con le altre materie; chi non raggiunge almeno il 6 in condotta sarà bocciato; chi riporta un 6 dovrà svolgere un compito critico sull’educazione civica; si differenziano le punizioni tra le sospensioni di due giorni e quelle di più giorni; sono introdotte multe che variano da 500 a 10.000 euro per i reati commessi contro il personale scolastico.
Importante anche la trasformazione in Legge del Ddl 71/2024 in vigore dal 1 giugno che introduce novità. Ne cito alcune: la specializzazione dei docenti di sostegno presso l’Indire; la garanzia della continuità scolastica che conferma i docenti di sostegno (anche non di ruolo) su richiesta delle famiglie; la formazione per insegnare la lingua italiana a studenti stranieri; la valutazione dei dirigenti scolastici e la retribuzione di risultato, sulla base del raggiungimento di obiettivi definiti e misurabili.
Il 31 luglio è stato trasformato in legge, il Ddl di riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che introduce il modello della filiera del 4+2 con cui costruire un percorso di istruzione fortemente innovativo in grado di dare ai ragazzi una solida formazione e di colmare il divario tra scuola e industria. Degno di nota è anche l’accordo sindacale che prevede aumenti di stipendio da luglio 2024 per tutto il personale della scuola.
Anna Maria Onelli

Ultimi articoli