28 Settembre, 2024
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Riflettori accesi su “Un lago da coltivare”, occasione d’oro per il Biodistretto

Protagoniste le amministrazioni di Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano

Si è tenuta la quarta edizione di “Un lago da coltivare”, evento organizzato dal Comune di Bracciano, in collaborazione con il Biodistretto dei laghi di Bracciano e Martignano e con il contributo di Arsial e Regione Lazio.

Tra degustazioni, stand di prodotti alimentari e artigianato, musica e non solo, le due giornate (21 e 22 settembre) sono state un’occasione imperdibile per scoprire i prodotti degli agricoltori e allevatori del Biodistretto.

Questa nuova edizione è stata arricchita da tre convegni, che hanno approfondito temi di grande importanza per il nostro territorio e per l’agricoltura sostenibile.

Ad aprire la prima giornata, la presentazione del Biodistretto, nato ufficialmente a marzo 2024 con l’obiettivo di preservare e valorizzare la presenza degli agricoltori, supportando uno sviluppo ecosostenibile dell’agricoltura locale e la filiera corta.

Protagoniste di questo primo convegno sono state le amministrazioni dei tre Comuni del lago, che hanno supportato la nascita del progetto, nella persona di Marco Crocicchi, sindaco di Bracciano, Angelo Pizzigallo, sindaco di Anguillara, e Monica Silenzi, consigliere all’agricoltura di Trevignano Romano, il presidente del Biodistretto Barbara Giorgi, Massimo Bianchini di DMO Beltur di Anguillara, ente che riunisce cinque paesi del territorio sabatino e il Parco con l’obiettivo di coordinare e armonizzare tutte le politiche dell’accoglienza turistica, e Umberto Selmi, rappresentante dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea). Illustrando alcuni dati, Selmi si è focalizzato sull’importanza del settore biologico a livello regionale, essendo il Lazio la prima regione italiana per numero di biodistretti (12 su un totale nazionale di 50), ma anche nazionale ed europeo, soprattutto in considerazione degli obiettivi posti dal Green Deal europeo di destinare il 25% dei terreni agricoli all’agricoltura biologica entro il 2030. Una quota che la regione Lazio ha già superato, essendo arrivata addirittura al 27%.

Nel pomeriggio, il focus è passato sull’economia circolare e sulla filiera corta, e in particolare sulle nuove opportunità derivanti dalla valorizzazione degli scarti agricoli e il riutilizzo dei materiali provenienti dalle aziende del territorio, grazie all’intervento di Luisa Di Paola, del Campus biomedico di Roma.

Domenica mattina si è tenuta la conferenza sulla gestione sostenibile delle falde acquifere e dell’ecosistema dei due laghi, argomento oggi di grande importanza. Interessanti i temi, problemi e soluzioni presentati dai relatori, ovvero Barbara Giorgi, Roberto Bellardini, tecnico del Tavolo di lavoro sui cambiamenti climatici dei Biodistretti del Lazio, Maurizio Morelli, responsabile del Gruppo Wwf Monti Sabatini, e Luca Falconi, ricercatore Enea.

Ad accompagnare questi momenti informativi il lavoro incessante della Delegazione Fisar Manziana lago di Bracciano, che ha permesso ai partecipanti di degustare alcuni vini biologici locali, e quello della lady chef Anna Facchini che, affiancata da un team di ragazzi della sezione alberghiera dell’Istituto istruzione superiore “Domizia Lucilla”, si è occupata della preparazione di alcuni piatti con i prodotti delle aziende del biodistretto. Da menzionare, infine, la comunicazione e i riconoscimenti ricevuti dai relatori a L’agone nuovo.

Sara Fantini

 

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