24 Novembre, 2024
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Righini (Ass. Geotermia): “La migliore alternativa al gas è il calore della terra, l’Italia decida in che direzione andare”

“La migliore alternativa al gas è il calore della terra. Siamo molto dipendenti da questa fonte di energia, che ha un costo alto. E nel momento in cui diciamo che la migliore soluzione è avvalersi della geotermia, che presenta soluzioni più economiche, ci mettiamo contro imprese e anche parte del mondo politico. L’Italia deve decidere in che direzione andare”. Lo ha affermato il Presidente dell’Associazione Geotermia Zero Emissioni, Diego Righini, in occasione dell’audizione alle Commissioni riunite VIII Ambiente e X Attività produttive, nell’ambito dell’esame dello Schema di decreto legislativo recante disciplina in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (Atto n. 187).

“La crisi energetica determinata dalla guerra tra Russia e Ucraina e gli ulteriori fabbisogni energetici fissati dall’utilizzo di grandi calcolatori informatici e delle auto elettriche pone l’Italia in una profonda difficoltà sulla quantità e il prezzo dell’energia”, ha detto Diego Righini nel corso dell’audizione, “Per una scelta sbagliata della politica e dei Governi italiani noi siamo condizionati dalla fonte energetica termoelettrica e non nucleare, il 60-65% della nostra energia elettrica dipende da quanto ENI o altri intermedia il prezzo del GAS e lo fa pagare attraverso ENEL e altri soggetti alle imprese, famiglie e Pubbliche amministrazioni italiane. Noi siamo in una situazione di particolare svantaggio competitivo rispetto ad altri paesi europei. Il divario di prezzo tra Italia e Germania è del 39%, non è mai stato così alto. Ad aprile 2024 il divario tra Italia e gli altri paesi europei è stato molto marcato: +39% rispetto alla Germania, +207% rispetto alla Francia e +535% rispetto alla Spagna. Capite come questo divario competitivo all’interno dell’Ue mini le fondamenta dello stesso mercato unico europeo, rendendo i paesi appartenenti alla Ue in competizione tra di loro. In Italia siamo agganciati nella formazione del prezzo medio dell’energia elettrica al prezzo del gas, questo rispetto ad altri paesi determina uno svantaggio competitivo. Lo è stato in misura significativa quando il prezzo del gas ha sfondato i 300 euro a megawattora e lo è anche adesso che è tornato più o meno nei limiti ante 2019. Questo rappresenta la vera mina alla competitività del sistema industriale e ci vuole una particolare attenzione a tutte le possibilità che noi abbiamo per ridurre il prezzo dell’energia, tra cui lo sviluppo delle rinnovabili”.

A livello internazionale importanti big tech della Sylicon Valley hanno deciso di puntare anche sull’energia geotermica per ridurre i consumi energetici legati anche allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. “Il sottosuolo ha una temperatura stabile: ci sono in media 17°C a circa 100 metri, mentre si raggiungono anche i 150-300°C a 2 o 3 km di profondità in Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia”, ha proseguito Diego Righini, “Il calore del sottosuolo viene trasmesso ai fluidi e riportato in superficie. Qui solitamente, associato a una pompa di calore elettrica, viene impiegato per la climatizzazione di un ambiente. Utilizzare il suolo, che ha una temperatura stabile tutto l’anno, è molto più conveniente rispetto all’aria, che invece ha problemi di picco, ovvero temperature molto alte o molto basse”.

Righini ha poi ricordato che c’é un progetto “dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV per 10 nuovi giacimenti geotermici in Italia con potenziali 16.000 GWh di energia elettrica a basso costo, fermo presso il Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica dal quale attendiamo l’inserimento nel RePowerUE da parte del Ministro Gilberto Pichetto Fratin. Speriamo infine che nella delega del Commissario Raffaele Fitto rientri il fondo Gateway Europa-Africa altrimenti l’Italia avrà problemi di mancanza di fondi nel portare avanti il prezioso e strategico Piano Mattei per il bene dell’Europa, che non potrà più contare sullo scambio di energia ad est ma sul grande sud del territorio africano”.

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