Il 21 agosto, la Cina ha avviato un’indagine sulle importazioni di prodotti lattiero-caseari dall’Unione europea per verificare possibili irregolarità riguardanti i sussidi della Politica Agricola Comune (PAC).
L’iniziativa sembra essere una reazione all’aumento deli dazi sulle auto elettriche prodotte in Cina. Infatti, il 20 agosto, l’Unione Europea aveva ridotto tali dazi, ma senza eliminarli completamente come invece richiesto da Pechino. Già a giugno scorso, subito dopo l’annuncio dei nuovi dazi, la Cina aveva intrapreso una simile indagine sulle importazioni di carne suina proveniente dall’Europa.
Lo scopo dell’indagine cinese, come dichiarato dalle autorità della Repubblica Popolare, sarebbe quello di verificare se i sussidi concessi ai produttori di latticini in 20 Stati membri dell’UE rispettano le regole stabilite dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Tra i paesi coinvolti nell’indagine, oltre all’Italia anche Austria, Belgio e Irlanda.
È sulla scorta di queste preoccupazioni che lo scorso 23 settembre la Commissione europea ha chiesto una consultazione formale presso l’OMC, contestando fermamente la genuinità dell’indagine avviata dalla Cina sui prodotti lattiero-caseari europei.
È la prima volta in assoluto che l’UE decide di opporsi ufficialmente a un’indagine nella sua fase embrionale. Secondo Bruxelles, infatti, la Cina starebbe applicando misure di difesa commerciale basate su accuse infondate e prove insufficienti.
“La Commissione sta facendo tutto il necessario per difendere i produttori di latticini dell’UE e garantire il rispetto delle regole della Politica Agricola Comune. L’indagine cinese si basa su accuse infondate e prove carenti, e continueremo a contestarla con determinazione,” ha dichiarato Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo e Commissario per il commercio.
Un’azione quella intrapresa dalla Commissione che sottolinea e chiarisce l’impegno dell’esecutivo europeo nel proteggere il settore lattiero-caseario e la PAC da pratiche commerciali scorrette.
Bruxelles sin dal suo avvio ha seguito l’indagine da molto vicino e si dice pronta a fare pieno uso di tutti i mezzi legali disponibili per difendere l’industria dell’UE dall’abuso degli strumenti di difesa commerciale.
La richiesta di consultazioni all’OMC rappresenta il primo passo nella risoluzione della disputa. Se non si raggiungesse una soluzione soddisfacente, l’UE ha dichiarato che chiederà la formazione di un panel presso l’OMC per esaminare nel dettaglio l’intera questione. Ulteriori sviluppi sono attesi nelle prossime settimane.
Sara Fantini
Redattrice L’agone