23 Novembre, 2024
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Massimiliano Smeriglio a “Giù la maschera”

“Ho detto che con il Ministro Giuli ci dividono visioni del mondo, militanze e probabilmente valori, ma siamo obbligati per responsabilità a lavorare insieme. Questo obbligo si sta trasformando in una collaborazione tranquilla e anche di condivisione come nel caso dei Fori Imperiali. Serve un patto con i cittadini. Ognuno si deve assumere un pezzo di responsabilità”. Lo ha affermato l’assessore alla cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio, nel corso della trasmissione radiofonica “Giù la maschera” (Radio 1 Rai), condotta da Marcello Foa e dedicata al tema “Quando la cultura batte la burocrazia (e viceversa)”.

L’assessore Smeriglio ha ricordato che su Roma si sta lavorando “su Caput Mundi, che è un progetto di 500 milioni di euro del PNRR, che prevede tanti cantieri. E’ in atto una grande trasformazione, nonostante le difficoltà burocratiche che sono evidenti. Si possono fare un sacco di cose. Dobbiamo vincere l’idea del pessimismo e del non si può fare nulla. Abbiamo una grande occasione. Siamo alle porte del Giubileo, e sono previsti 25 / 30 milioni di pellegrini. Ma dobbiamo ricordarci che nella città ci vivono anche i cittadini. Quello che è accaduto a Venezia deve essere di monito per tutti”.

Secondo l’assessore alla cultura di Roma Capitale “la bellezza ci trasforma. Dobbiamo fare un investimento di questa natura. Dobbiamo prenderci cura di questo patrimonio e proteggerlo. Siamo nella condizione in cui abbiamo soldi e procedure in campo. Sto lavorando con il Ministro Alessandro Giuli per l’area dei Fori Imperiali. Devo dire che con molta pazienza, lavoro di fino e costante monitoraggio da parte del Ministro e nostra, tra 10 giorni presenteremo il progetto di riassetto di tutta l’area dei Fori. Attualmente ci sono 113 cantieri per restauri, come nel caso della Fontana di Trevi e altri luoghi. Ci vuole una grandissima ostinazione e amore per le nostre città”.

Massimiliano Smeriglio ha ricordato la figura di Renato Nicolini, storico assessore di Roma “che è stato il padre delle politiche culturali in Italia, non solo a Roma. E’ stato poco organico alle forme partito e un grande innovatore. Negli anni ’70 le città erano zone militarizzate. Lui ha pensato di riempire lo spazio pubblico fornendo servizi e occasioni culturali. Oggi siamo in una condizione del tutto diversa, in un contesto di guerre e narrazioni tossiche. Per questo bisogna liberarsi dei nemici immaginari. Posso avere diversità sull’idea di sovranità nazionale ed europea di Giuli, ma su come organizzare la fruibilità culturale penso che si possa andare benissimo d’accordo. Perché Giuli non è un mio nemico”.

Smeriglio ha poi affermato che nel corso del suo mandato “mi piacerebbe fare in modo che 200 mila romani che vivono nelle periferie, che non hanno quasi certamente mai messo piede non dico in un museo ma anche al Colosseo, possano essere messi nelle condizioni di usufruire della loro città. Dobbiamo creare un nesso identitario forte e rompere la dimensione di solitudine e difficoltà. Dobbiamo accorciare le distanze e costruire servizi pubblici locali. Oltre al servizio sanitario nazionale, servirebbe anche il servizio culturale nazionale”.

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