Il Comando Artiglieria di Bracciano il 6 dicembre nella caserma Enrico Cosenz ha commemorato la Patrona, Santa Barbara Vergine e Martire cristiana, con una solenne celebrazione liturgica.
Cenni su Santa Barbara
Il suo culto è presente nel cristianesimo d’oriente e d’occidente, sin dal VI secolo e nella tradizione ortodossa e cattolica di rito bizantino.
Le agiografie la ricordano venerata in tante parti del Mondo e tutte attestano di custodirne le reliquie.
Si venera anche a Roma, Rieti e Venezia.
Vi sono poi quadri e dipinti che la raffigurano; per esempio, nella Madonna Sistina di Raffaello Sanzio,un quadro conservato nella Pinacoteca dei maestri antichi di Dresda in Germania.
È la Santa Patrona di molte istituzioni, in particolare degli Artiglieri, dei Vigili del Fuoco, degli Artificieri, dei Minatori.
A testimoniarlo vi è una semplice statua della Santa, all’ingresso di una miniera ai Piani dei Resinelli, un altopiano delle Prealpi Lombarde in provincia di Lecco.
Cenni sull’Artiglieria
Artiglieria è il nome collettivo delle armi da fuoco pesanti (Treccani).
La storia inizia nel XIV secolo con l’adozione della polvere pirica e lo sfruttamento, per il lancio dei proiettili.
Nei secoli l’Artiglieria ha sempre progredito con sistemi più sofisticati da farne una istituzione fondamentale di difesa.
Si classifica in tre diversi settori: terrestre, navale, su velivoli, secondo le competenze, il territorio e le caratteristiche proprie.
Negli anni ha meritato medaglie d’oro, d’argento e di bronzo.
In situazioni difficili si è sempre distinta da meritarsi la Bandiera, nata con Regio Decreto il 23 dicembre 1900.
Con l’avvento della Repubblica, Il 25 ottobre 1947,la nuova Bandiera viene data in custodia alla Scuola Artiglieria di Bracciano che tutt’oggi la custodisce.
Oggi, per le specializzazioni acquisite l’Artiglieria compete a livello internazionale.
La cerimonia
La cerimonia, alla presenza delle autorità militari e civili del comprensorio, del Vicesindaco di Manziana Remo Fiorani, l’Assessora Ida Nesi di Bracciano, delegata dal Sindaco, Col. Barbagallo, Col. Bovino e Capitano Carabinieri Simone Notaro, il Presidente dell’Associazione L’agone nuovo Giovanni Furgiuele e tante Associazioni, si è svolta in tre distinte fasi.
La celebrazione della Messa officiata da don Fausto Amantea, cappellano artigliere da oltre 14 anni.
L’intervento del Generale di Brigata Gianluca Figus.
La deposizione della statua di Santa Barbara nell’edicola situata nel parco, appena fuori l’edificio.
Don Fausto, partendo dal Vangelo del giorno ha dato spunti di riflessione che riguardano il nostro vivere in questo Mondo di luci e ombre.
L’omelia è stata ricca di richiami alla fede e alla speranza, che sono i veri percorsi di luce che portano alla piena libertà e all’amore.
Santa Barbara con la sua scelta di vita continua a darci una ispirazione.
“Contro ogni volere del padre sceglie di seguire la sua idea di libertà fuggendo le false impostazioni della vita. Si è liberi quando si è nella verità”.
Lo ha detto Gesù stesso: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,32).
“Ogni figlio nasce nella torre costruita dai genitori fatta di cultura, progetti, convinzioni, stile e ci può stare fino a che funziona come fortezza che protegge il figlio per poterlo accompagnare nelle fasi della sua crescita, ma fa male a entrambi quando si trasforma in una prigione che non consente più al figlio di compiere il volo della libertà a cui è chiamato”.
“Libertà non è fare tutto ciò che istintivamente attira e soddisfa, ma è liberarsi da modelli di vita standardizzati, convenzionali, stereotipi, confezionati da una cultura imbarbarita e banale. Sotto questo influsso esterno l’individuo non osa più essere sé sesso, ma si adegua a compiacere l’immagine che altri hanno di lui. Così si rischia di non diventare mai adulti, di non giungere a scoprire la propria originale personalità”.
Don Fausto ha ricordato i tanti nostri militari, lontani per molto tempo da casa,sparsi nel Mondo, anche in paesi di guerra,per la difesa, il diritto alla pace e alla libertà.
Ha fatto seguito l’intervento del Generale di Brigata Gianluca Figus, che ha esordito col dire: “avevo preparato un discorso scritto, ma dopo aver sentito le parole di don Fausto, vado a braccio prendendo spunto di due termini essenziali: libertà e amore.
Un discorso improntato sul senso del dovere, che ogni artigliere nutre in piena autonomia.
Libertà come scelta personale.
Amore come scelta di vita.
Un discorso saggio che non ha tralasciato, anche lui, di pensare a quanti oggi sono impegnati in luoghi di guerra con sacrificio, ma che non demordono dal fare il proprio dovere.
Ogni artigliere è fedele al compito assegnatogli, a volte anche a scapito dei propri affetti e aspettative, e tuttavia si auspica che la diplomazia trovi, nell’interesse delle parti, la volontà di sospendere i conflitti e cerchi la via della pace.
Un discorso intenso e intriso del forte senso di appartenenza all’Artiglieria, dal primo all’ultimo della scala gerarchica, per la difesa di tutti quei valori per i quali hanno lottato i nostri nonni e i nostri padri.
Il Generale Figus ha ringraziato tutte le Forze presenti alla cerimonia: Carabinieri, Marina, Esercito, Aviazione. Polizia, specificando che, in sinergia, tutte insieme concorrono alla tutela del territorio e dei cittadini.
Subito dopo c’è stata la deposizione della statua di Santa Barbara nell’edicola situata all’esterno dell’edificio e il commiato ai presenti.
Franco Marzo Redattore L’agone