5 Febbraio, 2025
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Corsa di Natale, la XX edizione dell’iniziativa che mette in scena la solidarietà al Bambino Gesù.

Da Ladispoli a Palidoro sono 13 chilometri e una manciata di metri: sono quelli percorsi sabato mattina, da una nuvola rossa di gambe e cuori d’eccellenza, donne e uomini di età diverse ma che hanno messo a fattor comune un proposito di benevolenza distillata.

La tradizionale corsa di Natale, giunta alla XX edizione, è organizzata dalla podistica Alsium di Ladispoli, un’associazione senza fine di lucro che come ogni anno regala un sorriso ai bambini ricoverati all’ospedale Bambino Gesù di Palidoro portandogli un dono.

Con i ricavati delle iscrizioni e di una campagna di raccolta fondi, sono stati acquistati doni per ogni piccolo degente ricoverato; la speranza di portargli un sorriso, come c’è scritto sulle maglie distribuite agli atleti nel pacco gara insieme ai cappellini di feltro da Babbo Natale.

Ecco l’autentico spirito natalizio, che riporta al Natale di Dickens, sapore d’altri tempi. meno festaiolo e più festoso, più calmo della frenetica corsa agli acquisti e più concentrato sul ritmo lento delle azioni buone; quel gesto meraviglioso corre sulle gambe di donne e uomini semplici, che con la loro genuinità stanno facendo qualcosa dal valore inestimabile. Il loro respiro vaporizzato, il loro affanno sincopato grida bellezza, magnificenza, amorevolezza.

Ho assistito a qualcosa di simile a una carezza per l’anima, la variazione della cadenza dei passi e dell’umore, l’iniziale spirito goliardico e giocoso, allegro e leggero, che chilometro dopo chilometro è mutato; la fatica del percorso ha afflitto lo spirito e non le gambe, man mano che ci si avvicina a quel traguardo che è l’ingresso dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù.

Durante la corsa la fronte di ognuno di quegli atleti era lucida di sudore; ma arrivati al cospetto di quei piccoli malati sorridenti, nonostante forse non abbiano motivo di essere felici, erano gli occhi di ognuno a diventare lucidi.

Cambia la logica dell’affanno, il battito cardiaco aumenta nonostante le pulsazioni dovrebbero rallentare, brividi indomiti scuotono i corpi accaldati, le gambe vacillano malgrado i muscoli siano caldi e tonici.

La consegna dei doni ai bambini da parte di quei Babbo Natale, ha acceso sorrisi ed entusiasmi feriti celebrando il Natale; in quei gesti c’era la presenza di Dio, non un Dio distante ma un Dio che si rivela ed entra nel cuore per rimanervi e conservare la speranza.

Al termine della consegna dei doni, L’agone ha avvicinato uno degli organizzatori per rivolgergli qualche domanda ma i suoi occhi sono stati già la risposta più esaustiva.

Sguardo perso nel vuoto, occhi velati da lacrime che gridavano una commozione impotente, giusta per qualcosa che ci sembra così profondamente ingiusto come la sofferenza di un bambino.

Ho dovuto lasciargli del tempo intimo per vivere quelle emozioni, ritirato in disparte, prima di ascoltarlo.

Mario Frazzetta, questo il suo nome, vice presidente dell’associazione Alsium, insieme al presidente Lucio Leopardo organizzano questa corsa da venti anni. Con la voce incrinata dalla commozione ci dice che è una gioia organizzare, una carica straordinaria che però si infrange quando si arriva in ospedale, di fronte a bambini vestiti di aghi e genitori distrutti.

Parla singhiozzando Franzetta, rendendo ancora più alto il valore della circostanza, una voce che è tutte le voci delle donne e uomini che sono lì intorno, attoniti, parchi di parole, ritirati nelle giacche necessarie a coprire quei corpi accaldati che ora devono fronteggiare il gelo interiore.

“Non ho il coraggio di salire sopra, nelle camere”, continua il vice presidente, “dove ci sono i bambini allettati che non possono scendere. Lo facciamo con il cuore, lo abbiamo fatto con la neve, con il ghiaccio, durante la pandemia, nonostante alcune polemiche, eppure sempre qua, affinchè possa essere Natale.

E’ quello che riteniamo un gesto buono, addirittura richiesto da tante persone, una scintilla di solidarietà che abbiamo indicato con il motto ‘Dona un sorriso ai bambini ricoverati al Bambino Gesù’, solo l’inizio di qualcosa che estendiamo ad altre iniziative; con i proventi di questa corsa, fondamentalmente costituiti dalle quote di iscrizione, provvediamo a organizzare pomeriggi di intrattenimento per gli anziani ricoverati o residenti nelle RSA avvalendoci dell’intervento di ragazzi che fanno animazione feste; karaoke, giochi di società, tombola estendendo il motto in ‘dona un sorriso ai nonni’, nel tempo abbiamo contribuito ad acquistare macchine adibite al trasporto di disabili, apparecchi medicali necessari a ragazzi meno abbienti e fortunati.

Una parte dei giocatoli che acquistiamo o che ci vengono donati, in gran parte nuovi, li portiamo nelle case famiglia del territorio.

Il nostro progetto è iniziato un mese fa e finisce a Pasqua, ma senza il contributo silenzioso di tante persone, io Mario e Lucio non potremmo farcela; noi ci mettiamo la faccia ma dietro c’è il cuore di tantissima gente. La podistica Alsium è nata appunto venti anni fa per la solidarietà, inizialmente per fare questa corsa di Natale; da lì abbiamo corso anche per altre cause, come la Curial Parco degli Angeli, che organizziamo all’interno di una struttura per ragazzi disabili di Cerveteri”.

Franzetta conclude con qualcosa che tramuta la malinconia in amarezza: “alla podistica Alsium siamo tutti vecchi perché i giovani non ci stanno, siamo tutti over 50”.

Anche le logiche di vecchiaia e giovinezza cambiano, facendo del bene; anime così non saranno mai vecchie, nel senso inteso dall’odierno intendimento comune di tutto ciò che non è prestazionale e appariscente.

Ho salutato quell’uomo e molti degli podisti presenti congedandomi con una speranza silenziosa; possano in molti essere capaci di vivere uno spirito natalizio così dolce.

Gianluca Di Pietrantonio
Redattore L’agone

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