16 Dicembre, 2024
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Autonomia o Secessione? Il Regionalismo Differenziato al centro del dibattito

Presso la sede del Partito Democratico in via di San Francesco si è svolta la presentazione del libro “Autonomia o Secessione? Limiti e possibilità del regionalismo differenziato” di Fabio Ascenzi.

Il 16 marzo 2023 è stato avviato l’iter legislativo per il disegno di legge sull’attuazione dell’autonomia differenziata nelle Regioni a statuto ordinario, culminato nella pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale, della Legge 26 giugno 2024, n. 86. Quest’ultima prevede disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

Il provvedimento trae origine da un dibattito avviato nel 2017, quando Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, attraverso referendum consultivi e negoziati con il Governo, richiesero maggiore autonomia. Da allora, il tema ha assunto un rilievo centrale nel panorama politico italiano, sollevando riflessioni sui possibili benefici e rischi legati alla riforma.

L’evento ha visto una significativa partecipazione di pubblico ed è stato introdotto da Matteo Flenghi, consigliere comunale e capogruppo del PD. Successivamente è intervenuto anche Francesco Falconi, consigliere comunale e avvocato. Tra gli ospiti, era presente l’onorevole Emiliano Minnucci.

Flenghi ha aperto l’incontro ringraziando calorosamente tutti i presenti, sia gli iscritti che i non iscritti al partito. Nel suo intervento, ha sottolineato alcuni aspetti fondamentali del libro, evidenziando come il tema del regionalismo differenziato sia cruciale per il futuro politico e sociale del Paese.

Secondo Flenghi, la richiesta di autonomia regionale è spesso presentata come uno strumento per migliorare l’efficienza amministrativa, ma in realtà può tradursi in un tentativo di trattenere risorse economiche e accrescere il potere decisionale locale creando disuguaglianze. Questa prospettiva, ha spiegato, rischia di allontanarsi dai veri bisogni del Paese, che invece richiede un rafforzamento delle competenze e delle risorse umane nelle amministrazioni pubbliche.

Flenghi ha poi sottolineato che i comuni rappresentano il livello di governo più vicino ai cittadini e, proprio per questo, dovrebbero essere potenziati con risorse strutturali. Ha evidenziato la necessità di riposizionare i comuni al centro del rapporto tra istituzioni e comunità, proponendo anche forme di collaborazione tra comuni per affrontare meglio le sfide specifiche dei territori. Inoltre, ha affrontato il tema della semplificazione amministrativa, mettendo in luce come l’attuale sistema di regionalismo differenziato generi spesso confusione. L’espansione delle competenze legislative delle regioni, infatti, rischia di creare conflitti e incertezze, a scapito della chiarezza e della trasparenza per i cittadini.

Un altro punto rilevante è stata la critica all’accentramento dei poteri. Flenghi ha evidenziato la crescente tendenza a concentrare decisioni importanti nelle mani di figure istituzionali, come sindaci e governatori, spesso a discapito degli organi collegiali. Ha sottolineato come questa dinamica possa compromettere la rappresentatività democratica, richiamando la necessità di riforme che preservino il ruolo dei consigli regionali e comunali. Infine, ha auspicato che ogni eventuale riforma del regionalismo differenziato rispetti la visione dei padri costituenti, evitando di creare nuovi squilibri di potere. Per Matteo Flenghi, il dibattito deve mettere al centro le esigenze reali dei cittadini, puntando a un’amministrazione più efficiente, democratica e vicina alle comunità.

Francesco Falconi ha posto l’attenzione sull’importanza dei principi costituzionali che tutelano l’unità e l’indivisibilità della Repubblica. Ha ricordato come la Costituzione già promuova le autonomie locali attraverso il decentramento amministrativo, offrendo strumenti sufficienti per garantire un equilibrio tra Stato centrale e delocalizzazione dei servizi. Falconi ha espresso perplessità riguardo alle proposte di riforma del regionalismo differenziato, sottolineando il rischio che queste possano trasformare l’autonomia nello Stato in un’autonomia dallo Stato, mettendo a rischio l’unità nazionale. Inoltre, ha criticato il contesto politico da cui emergono tali iniziative, ritenendo che sembrino favorire divisioni piuttosto che collaborazione tra istituzioni centrali e locali. Per Falconi, il tema richiede la massima attenzione per la sua rilevanza costituzionale e sociale.

L’autore, Fabio Ascenzi, laureato in Giurisprudenza, ha coltivato l’interesse per il diritto costituzionale e amministrativo sia durante gli anni di studio che nelle sue esperienze professionali e istituzionali. Ha concluso l’evento con un intervento appassionato, spiegando le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere il libro. Ha illustrato come il regionalismo differenziato possa rappresentare un’opportunità per migliorare l’efficienza amministrativa, pur sottolineando i limiti e le criticità che potrebbero emergere se il processo venisse affrontato senza una visione complessiva.

Ascenzi ha invitato il pubblico a riflettere su come il regionalismo possa essere attuato nel rispetto dell’unità e dei valori costituzionali. Nel libro, l’autore esplora le tematiche legate al regionalismo differenziato e alla possibilità di una maggiore autonomia delle regioni italiane, analizzando i limiti costituzionali e politici di questo processo. Tra i temi trattati, spicca il rischio di divisioni interne e le sfide economiche, sociali e giuridiche che potrebbero derivarne. Si sono inoltre analizzati i contenuti della sentenza della Corte costituzionale e gli effetti di questa sull’eventuale ammissibilità del referendum. Il libro analizza leggi, politiche e proposte politiche legate all’autonomia delle regioni, indagando come questo processo possa evolversi nel contesto politico italiano ed europeo.

L’evento ha rappresentato un momento di confronto importante su un tema di grande attualità, coinvolgendo cittadini e istituzioni in una discussione costruttiva sul futuro dell’Italia.

 

 

Paola Forte

Redattrice L’agone

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