Dai cantieri della ferrovia Roma-Nord ai nuovi convogli
Il 26 novembre si sono svolte in Consiglio regionale del Lazio due importanti audizioni nelle commissioni lavori pubblici, infrastrutture e mobilità e trasparenza riguardanti la situazione della tratta ferroviaria Roma-Civita Castellana-Viterbo, sia per quanto riguarda i lavori sulla tratta che per la consegna dei 18 nuovi treni per la stessa zona. L’audizione in commissione lavori pubblici, presieduta dal consigliere forzista Cosmo Mitrano e voluta fortemente dalla consigliera dem nonché vicepresidente, Michela Califano, ha affrontato i disagi riguardanti in particolare il tratto Montebello-Morlupo, che prevedono la sospensione del servizio per interventi di ammodernamento ed efficientamento.
Primi movimenti
Dall’iniziale chiusura prevista per un tratto di 45 chilometri e una durata dei lavori stimata in 24 mesi si è passati a 16,5 chilometri e una durata degli interventi di circa 16 mesi anche se l’obiettivo dell’assessore regionale alla Mobilità, Fabrizio Ghera, è quello di contrarre ulteriormente i tempi nel rispetto della sicurezza. Nel frattempo, l’assessore ha annunciato che verrà attivato un servizio di bus navette sostitutive, mantenendo le stesse fermate previste dal percorso ferroviario oltre a sottolineare “l’importanza di un piano di comunicazione capillare per informare i viaggiatori sui dettagli delle modifiche, limitando così i disagi”. All’incontro hanno partecipato tra gli altri i rappresentanti di Cotral, Astral Spa e del comitato pendolari “Roma Nord”.
Tavolo di coordinamento
Inoltre è stato annunciato un tavolo di coordinamento che monitorerà le fasi dei lavori, garantendo trasparenza e coinvolgimento delle parti interessate oltre all’obiettivo, da parte della Giunta, di garantire la massima collaborazione tra enti locali e operatori del trasporto per migliorare l’efficienza della linea, cruciale per migliaia di pendolari e viaggiatori, senza compromettere la sicurezza e riducendo al minimo i disagi.
«Ho convocato la Commissione trasparenza per il 26 novembre al fine di fare luce sulla fornitura degli oltre 30 treni acquistati dalla Regione Lazio a gennaio del 2022 per le linee Roma-Lido (20) e Roma-Viterbo (18) a seguito di un bando di gara vinto dalla società Firema S.p.A. e che a oggi non sono stati ancora consegnati, tenuto conto che i primi due avrebbero dovuto entrare in servizio a gennaio 2024». Così il Presidente dell’omonima commissione, Massimiliano Valeriani, convocava un’audizione in merito alla vicenda “treni fantasma”. La Commissione ha visto la partecipazione, oltre che dei componenti e dell’assessore ai trasporti Ghera, del direttore regionale trasporti, mobilità tutela del territorio, demanio e patrimonio Fabrizio Mazzenga e del RUP esecuzione fornitura treni linee concesse Roma Lido Ostia e Roma Civitavecchia, Giuseppe Ferraro, è stata l’occasione per far luce sui motivi dei ritardi tenendo conto che «l’interesse pubblico in questo caso riguarda i treni stessi a disposizione dei cittadini e che la società in questione, la Firema S.pA., dal 2022 risulta essere un’azienda partecipata al 30% da Invitalia, società interamente pubblica controllata al 100% dal Ministero dell’Economia» ha sottolineato Valeriani. Nella ricostruzione fatta dal presidente si evince come la vicenda risalga al 2018 con i bandi per 38 nuovi treni.
Unica partecipante
«La gara viene aggiudicata alla Firema Spa, unica partecipante nel 2022, la Regione ha versato anticipi per 56 milioni di euro, garantiti da tre fidejussioni – ha spiegato Valeriani – i primi due convogli avrebbero dovuto essere consegnati a gennaio 2024, visti i ritardi gli uffici regionali hanno avviato le pratiche per l’escussione delle fidejussioni per inadempienza contrattuale, verificando che questi documenti non sarebbero validi». Sempre Valeriani ha poi posto una serie di domande agli uffici, soprattutto per capire quali garanzie abbia la Regione sulla consegna effettiva dei convogli, richiedendo anche approfondimenti per capire se siano stati fatti tutti i passaggi necessari per ridurre i tempi di attesa, considerato, sempre secondo il Presidente che «l’amministrazione Rocca è in carica da febbraio 2023, che i primi due treni erano attesi in esercizio a febbraio 2024, che la Firema S.p.A. controllata dal Ministero dell’Economia, sia stata sollecitata anche attraverso canali istituzionali per accelerare i tempi di consegna».
Le risposte
Alle domande hanno risposto Mazzenga e Ferraro. In sintesi, hanno spiegato che la Firema ha giustificato i ritardi con la difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali e l’aumento del costo delle materie prime avvenuto dopo il Covid e per la situazione internazionale. Nell’ultimo incontro avuto, la Firema si è impegnata a consegnare i primi due convogli a febbraio del 2025, gli altri, passati 60 giorni, saranno consegnati con cadenza ravvicinata ogni 20 giorni, in maniera da rispettare la scadenza finale prevista nel contratto.
Presenti alla Commissione anche Laura Corrotti, Marco Bertucci e Daniele Sabatini (FdI) che hanno chiesto di ascoltare anche i responsabili regionali in carica quando è stato firmato l’accordo e i consiglieri Daniele Leodori e Mario Ciarla (Pd) che hanno auspicato “tempi celeri per la persecuzione di eventuali falsi” ritenendo necessario l’apporto di “modifiche per le procedure per avere gli anticorpi necessari”.
A intervenire a conclusione dell’audizione, l’assessore competente Ghera che ha ribadito che «l’interesse della Regione è avere i treni nel più breve tempo possibile».