3 Gennaio, 2025
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La scuola non deve diventare un ambito sanitario: il benessere degli studenti richiede interventi educativi integrati

Comunicato Stampa
Preoccupazione per l’approvazione dell’articolo 60 bis nella Legge di Bilancio 2025 e il ritardo nell’attuazione della Legge 55/2024

Abbiamo appreso con grande sorpresa che, nella Legge di Bilancio 2025, appena approvata alla Camera dei Deputati, è stato inserito l’articolo 60 bis, che prevede la creazione di un fondo per il servizio di sostegno psicologico nelle scuole, con l’intento di favorire lo sviluppo della personalità di studenti e studentesse e di prevenire situazioni di rischio. Sebbene riconosciamo l’importanza di questi servizi, non possiamo fare a meno di sottolineare un aspetto che riteniamo gravemente rischioso: la scuola non può e non deve diventare un ambito “sanitizzato”, a discapito di altre figure professionali – quali pedagogisti ed educatori – indispensabili per il benessere educativo e formativo degli studenti, come già accade in Europa. La scuola è un luogo di educazione e formazione, in cui appare opportuno intervenire per prevenire il disagio di bambini e ragazzi. Il primo mandato costituzionale richiama l’esigenza di rimuovere ogni ostacolo per il pieno sviluppo della persona e non detta linee guida per un orientamento esclusivamente diagnostico delle scuole. Non possiamo permettere che venga marginalizzata la figura dei pedagogisti e degli educatori socio-pedagogici, professionisti altamente qualificati, con competenze specifiche nell’ambito educativo e formativo, che sono fondamentali per favorire la crescita emotiva, sociale e intellettuale di alunni e studenti. La loro esclusione dalla scuola, in favore di un modello che privilegia e prevede esclusivamente l’approccio psicologico, rappresenta una grave limitazione che rischia di impoverire l’intero sistema educativo. I pedagogisti e gli educatori socio-pedagogici non sono solo complementari, ma essenziali per una visione olistica e integrata del benessere dello studente. Nel contempo, segnaliamo con rammarico la totale assenza di attenzione per l’attuazione della legge 55/2024, entrata in vigore lo scorso maggio e ad oggi non ancora attuata. Non solo i tribunali sono in ritardo nell’esame delle domande di iscrizione agli albi dei pedagogisti e degli educatori professionali socio-pedagogici, ma sono anche in difficoltà per la carenza di personale. Il ritardo nell’attuazione di questa legge, che coinvolge una vasta rete di professionisti e di servizi essenziali – come quelli per l’infanzia, le scuole, le comunità e le residenze per anziani e disabili – è inaccettabile. Non possiamo permettere che, di fronte a un numero crescente di problematiche sociali ed educative, il sistema si paralizzi. A fronte di tutto ciò, chiediamo con urgenza una risposta chiara e tempestiva al Ministero della Giustizia per l’immediata attuazione della legge 55/2024. Allo stesso tempo, ribadiamo con forza che la scuola non può essere ridotta a un contesto sanitario, dove i professionisti della pedagogia e dell’educazione vengono emarginati in favore dell’unico approccio psicologico. È fondamentale che la scuola continui a valorizzare la pluralità delle competenze, garantendo un intervento integrato che metta insieme psicologi, pedagogisti ed educatori, per rispondere efficacemente alle sfide educative del nostro tempo.

Firmatari:

ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani) – Presidente: Maria Angela Grassi 

APP (Associazione Professioni Pedagogiche) – Presidente: Silvia Negri

CONPED (Coordinamento Nazionale Pedagogisti ed Educatori) – Presidente: Samuel Spiga

FEDERPED (Federazione Italiana Pedagogisti ed Educatori) – Presidente: Fabio Olivieri

Cortesi saluti.

Segreteria e Tesoreria nazionale

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