13 Gennaio, 2025
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Il Giubileo Ebraico e il Giubileo Cattolico

Un pomeriggio di approfondimento biblico sul Giubileo si è tenuto domenica 12 nel teatro Charles de Foucauld della parrocchia SS. Salvatore di Bracciano.

Il tema è stato: “XXXVI Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei”.

Il rav. Ariel Di Porto, rabbino della comunità ebraica di Roma, ha trattato il Giubileo nella tradizione ebraica.

Il prof. Claudio Canonici, dell’Istituto Superiore di Scienze religiose di Civita Castellana, ha dissertato sul Giubileo cristiano col tema  “Dalla analogia del nome alla diversità della sostanza”.

Il Giubileo ha origini nel Levitico che è il terzo libro del Pentateuco dell’ Antico Testamento.

Mosè aveva fissato per il popolo ebraico un anno particolare.

La tromba con cui si annunciava questo anno particolare era un corno d’ariete, che in ebraico si dice Yobel, da cui deriva la parola Giubileo.

I due relatori, come ci si aspettava data la loro risaputa preparazione, hanno distintamente messo in luce la nascita e le sue differenze.

Infatti, gli approfondimenti storici del Giubileo degli ebrei partivano  dal Levitico ed erano incentrati sulle leggi e le norme culturali ritualistiche relative ai sacrifici, alla consacrazione dell’altare e alle feste.

 

Ricadeva ogni 50° anno, nel quale ciascuno aveva di nuovo la sua proprietà, il fondo, la casa, se l’aveva alienata, e ogni schiavo di origine ebraica tornava in libertà.

Potevano capitare due anni consecutivi senza semine e senza raccolti, cioè l’anno sabbatico e l’anno giubilare.

In questo caso la legge di Mosè diceva: “…non farete né semina né mietitura, non farete la vendemmia delle vigne, non potate.  Potrete mangiare il prodotto che daranno i campi” (Libro del Levitico).

Detta legge  però pare che non sia stata mai osservata.

Nella tradizione cattolica il Giubileo è un grande evento religioso.

“È l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione tra i contendenti, della conversione e della penitenza sacramentale, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell’impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli”.

Il primo Giubileo celebrato fu nel 1300 promulgato da Bonifacio VIII per la remissione dei peccati.

Riguarda l’indulgenza plenaria solenne, con l’obbligo di visitare le quattro basiliche maggiori di Roma e le preghiere secondo l’intenzione del papa.

Per il Giubileo del 2025, papa Francesco ha letto la bolla “Spes non confundit” (La speranza non delude), durante la cerimonia di consegna nell’atrio della Basilica di San Pietro in Vaticano, il 19 maggio 2024.

In conclusione, ritengo che il tema del Giubileo, che ha differenze sostanziali tra ebraico e cattolico come afferma il prof. Canonici, è stato arduo dal punto di vista tecnico, ma è stato molto interessante da auspicare ulteriori appuntamenti in materia.

Lo ha dimostrato la presenza numerosa e l’ attenzione con la quale tutti abbiamo seguito i relatori.

In fondo, il Giubileo che propone la remissione dei peccati, ha avuto e continua ad avere grande importanza per  gli uomini di ogni epoca per la salvezza dell’anima.

E a conferma cito due pellegrini del XIII sec.: Giotto e Dante.

Il primo dipinse nella grande loggia della basilica lateranense il papa nell’atto di concedere il Giubileo, il secondo allude a Bonifacio VIII nel canto XVIII dell’Inferno e il canto II del Purgatorio.

Franco Marzo
Redattore L’agone

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