23 Dicembre, 2024
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I risultati del voto amministrative tra vincenti e sconfitti

Il recente voto per il rinnovo dei consigli comunali vede la sonora vittoria del M5S in tutta Italia, come hanno rilevato un po’ tutti i commentatori e rappresentanti politici; un trionfo in alcune grandi città – annunciato, seppure non così schiacciante, a Roma; una vera sorpresa a Torino – dal nord al sud, con risultati alterni in altre realtà dove ha perso senza neanche andare al ballottaggio.

Lo stesso segretario del PD riconosce che l’elettorato ha espresso un giudizio che va molto oltre il semplice voto locale; un voto di valenza nazionale, “non di protesta ma di cambiamento”.

Si è delineata, nel nostro Paese, una situazione che supera – almeno per ora – il vecchio bipolarismo con l’affermazione di un “triopolio” o “tripolarismo”, che vede sulla scena tre grandi aree, più o meno conflittuali al loro interno e comunque in fase di profonda ristrutturazione o di consolidamento: il centro destra esce ancora più a pezzi, il PD è sempre più diviso, il M5S si afferma come forza nazionale che aspira al governo del Paese. Ma il quadro non appare affatto stabile.

La domanda di cambiamento si rivolge e dà fiducia al M5S, come lo stesso Renzi ha riconosciuto.

La sinistra, varia e disarticolata, ha registrato pochi buoni risultati – vedi Cagliari con il centro sinistra vecchio stile, e Napoli con un Sindaco che conserva le immagini di Che Guevara e Berlinguer – ma nel complesso non esiste: vedi Roma e Torino, specialmente quest’ultima dove il candidato Airaudo, ex numero due della FIOM, in una città operaia ha ottenuto un risultato al di sotto di ogni aspettativa.

Nel nostro territorio il risultato non è stato unidirezionale. Al primo turno, in due comuni più piccoli, Oriolo Romano e Canale Monterano, sono stati eletti due sindaci espressione di liste civiche – Emanuele Rallo e Alessandro Bettarelli – giovani, aperti alla società, stimati da tutti, che hanno cercato di unire il campo progressista alla società civile meno politicizzata, attirando probabilmente anche le simpatie del popolo grillino locale. Ad Oriolo proseguendo sulla tradizione di una amministrazione buona e illuminata, a Canale riaggregando e miscelando dopo la tornata precedente che aveva visto la partecipazione di ben 4 liste.

Trevignano si è distinta per una confusione mai vista: due liste civiche veramente eterogenee, con esponenti del PD presenti nell’una e nell’altra; è stata eletta Sindaca Claudia Maciucchi con il 50,45% dei voti – quasi alla pari con la sua sfidante Domenici.

Ma i risultati più clamorosi si sono registrati nei Comuni più importanti, dove già al primo turno si è delineata una tendenza molto chiara: la sconfitta, bruciante, di candidati e liste del Partito Democratico: a Bracciano per lo meno il candidato della lista Civica appoggiata dal PD è riuscito ad andare al ballottaggio superando di poco quello del M5S, pur conseguendo un minimo storico di voti e giungendo secondo ben dietro Tondinelli, candidato di una lista civica che possiamo tranquillamente definire di destra.

Ad Anguillara il voto del primo turno è stato dirompente, anche se per molti atteso, e al ballottaggio vanno i candidati del centro destra e del M5S: l’affluenza – come avvenuto in generale – scende ancora, a meno del 70%; il centro destra si conferma di gran lunga lo schieramento preferito dai cittadini, mancando per poche centinaia di voti la vittoria al primo turno; il Partito Democratico perde, sia in termini numerici che percentuali; cresce l’insoddisfazione dei cittadini e la voglia di cambiamento che si traduce in un grande risultato per il M5S, che va al ballottaggio.

La vittoria di Pizzigallo era scontata, sia ricordando l’esito di 5 anni fa, con la destra spaccata ma con un consenso complessivo delle due liste di allora superiore al 50%, sia pensando alla oggettiva inesistenza politica del PD da allora ad oggi.
Ancora più clamoroso il risultato del secondo turno. A Bracciano il candidato Gentili perde con un distacco abissale rispetto a Tondinelli, conseguenza del disastro legato alla precedente amministrazione del PD di Giuliano Sala, ma anche della incapacità, o forse impossibilità, di presentarsi con una chiara connotazione di rottura rispetto al passato; e gli elettori del M5S hanno chiaramente votato contro il PD.

Ad Anguillara tutti i pronostici vengono sovvertiti, e la candidata del M5S Sabrina Anselmo si impone alla grande: al secondo turno i voti utili sono stati 8533, contro i 9975 del primo turno: 1442 in meno.

Pizzigallo al secondo turno ha avuto 3834 voti, contro i 4674 voti del primo turno: 840 in meno.
Sabrina Anselmo al secondo turno ha ottenuto 4699 voti, contro i 2736 del primo turno: 1963 in più (e più di quelli di Pizzigallo al primo turno). Sono confluiti sulla Anselmo i voti di quanti vedevano nel centro destra – che riproponeva molti vecchi personaggi – un vero pericolo per il futuro di Anguillara, cittadini che avevano votato prevalentemente per le liste del PD e che non hanno seguito le indicazioni all’astensione o al voto nullo, ma hanno dato fiducia al M5S anche per il suo portato di novità e di cambiamento: basta pensare a politica urbanistica, partecipazione democratica, “reddito di cittadinanza”, acqua e servizi pubblici; ma, principalmente, urbanistica e nuova variante al PRG che deve ancora essere approvata in via definitiva dal Consiglio comunale.
Ad Anguillara, più che a Bracciano, sono andati in crisi due sistemi di potere che vivevano da decenni, con trasversalismi vari legati spesso a concreti protagonismi di varia natura, ed il predominio di gruppi radicati da sempre nel territorio, che hanno fatto da sempre il bello e il cattivo tempo, relegando in un angolo la politica. Due situazioni molto diverse in queste due città, perché a Bracciano Tondinelli viene dalla tradizione di destra ed è stato parte di vecchie amministrazioni di destra, mentre ad Anguillara la Anselmo è una persona veramente nuova alla politica, che non avrà scheletri nell’armadio, né appare ricattabile. Ora bisogna costruire un nuovo futuro per questa città, con una vera innovazione nelle politiche di sviluppo e coesione sociale.
CdA dell’Ass. Cult.
L’agone nuovo

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