8 Febbraio, 2025
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Calendario 2025 dell’Associazione Nazionale Amici della scuola di Artiglieria.

Il 7 febbraio, il Presidente dell’Associazione Nazionale “Amici della Scuola di Artiglieria”, il Generale Nicola Tauro, ha invitato alla presentazione del calendario 2025, che si è tenuta alla Caserma “Cosenz” di Bracciano, nella Sala Drappelle. Un evento di grande rilevanza storica e culturale, che ha visto la partecipazione di relatori illustri, i quali hanno contribuito a riflettere sul valore della memoria e sul significato delle scelte compiute in momenti cruciali della storia italiana.

L’Associazione Nazionale “Amici della Scuola di Artiglieria” (AMISCA) è stata fondata il 28 maggio 2010, in seguito alla soppressione della Scuola di Artiglieria, storicamente situata a Bracciano, Roma. L’associazione riunisce tutti coloro che hanno frequentato la Scuola di Artiglieria, con l’obiettivo di mantenere vivi i valori e le tradizioni dell’artiglieria italiana.

All’evento era presente il Generale Gianluca Figus Comandante dell’Artiglieria, e hanno partecipato il Generale di brigata Vincenzo Stella, la professoressa Virginia Tommasone, il Generale dott. Massimo Coltrinari e il Generale Giorgio Zucchetti, ciascuno dei quali ha offerto il proprio contributo su temi fondamentali della storia del nostro Paese. Inoltre, era presente anche l’Associazione L’agone Nuovo con il presidente Giovanni Furgiuele.


Il Generale Nicola Tauro ha presentato il calendario storico realizzato dall’associazione, sottolineandone il valore culturale e le difficoltà nel ricevere un adeguato riconoscimento:
“Questo calendario è frutto di un lavoro appassionato, pensato per valorizzare la storia e la cultura. Non cerchiamo un ritorno economico, ma un riconoscimento formale che ne attesti l’importanza. La nostra diffusione è nazionale, ma senza un adeguato supporto il valore del nostro impegno rischia di disperdersi.”

La professoressa Virginia Tommasone, laureata in pedagogia con indirizzo storico-filosofico presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Roma La Sapienza, ha trattato il tema della Prima Guerra Mondiale e del fascismo. Ha evidenziato le contraddizioni vissute da alcuni militari italiani, come il caso di Arrigo Paladini, sottotenente di artiglieria e partigiano. Paladini, partito volontario e cresciuto nel fascismo, visse maturando una consapevolezza diversa. Divenne un simbolo di cambiamento radicale, passando da fascista ad antifascista durante il conflitto. La professoressa ha ricordato come la Resistenza abbia visto molti militari lottare per la liberazione contro l’occupante nazista e contro il fascismo della Repubblica di Salò, pagando spesso con la vita. “Ho avuto modo di conoscere quei militari che, nel 1943, decisero di combattere per la liberazione contro l’occupazione nazista e il regime fascista della Repubblica di Salò. Molti di loro pagarono con la vita, come dimostrano le tragiche vicende delle Fosse Ardeatine. Tuttavia, nessuno di loro tradì mai i propri compagni, né tra i militari né tra i civili. Paladini rappresenta il simbolo di una trasformazione possibile: da fascista ad antifascista, grazie alla riflessione e all’esperienza diretta.”

Il Generale di brigata Vincenzo Stella ha affrontato il tema dell’irredentismo italiano, sottolineandone l’importanza storica ma anche le sue implicazioni politiche. “L’irredentismo rappresenta l’ultima fase del Risorgimento, portando a compimento l’unità d’Italia con la Prima Guerra Mondiale, vista come momento di unificazione nazionale. tuttavia, questo concetto è stato poi strumentalizzato dal fascismo per giustificare la propria politica espansionistica e imperialista, rendendolo un tema complesso e delicato da affrontare.”

Il Generale Massimo Coltrinari, storico e già docente presso la Cattedra di Storia Militare all’Università di Roma La Sapienza, nonché direttore della Cattedra di Dottrine Strategiche all’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze dello Stato Maggiore della Difesa, ha parlato del Trattato di Osimo, esplorando la storia delle alleanze e delle politiche internazionali in un periodo di turbolente trasformazioni globali.

Infine, il Generale Giorgio Zucchetti ha tratto le conclusioni dell’evento, soffermandosi sul concetto del Novecento come “secolo breve”, una definizione coniata dallo storico Eric Hobsbawm per descrivere la rapidissima evoluzione degli eventi nel XX secolo. “Il secolo scorso è stato caratterizzato da un susseguirsi accelerato di eventi storici di portata globale. Guerre mondiali, rivoluzioni, crisi economiche e cambiamenti politici hanno modificato profondamente la memoria collettiva e le scelte politiche, economiche e culturali delle nazioni. È fondamentale analizzare questi processi per comprendere meglio il nostro presente e orientare con consapevolezza il futuro.”

L’evento si è rivelato un’importante occasione di riflessione, offrendo uno spazio di confronto sul valore della memoria storica e sulla necessità di continuare a interrogarsi sulle scelte che hanno segnato il nostro passato. Grazie agli interventi dei relatori, la presentazione del calendario 2025 ha assunto una valenza non solo commemorativa, ma anche educativa, ribadendo il ruolo essenziale della storia nel costruire una coscienza critica e consapevole.

Paola Forte

Redattrice L’agone

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