28 Febbraio, 2025
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Prevedere, prevenire e mitigare il rischio idrogeologico

Parlare di dissesto idrogeologico significa far riferimento a una degradazione del suolo dovuta soprattutto all’erosione che esercitano le acque superficiali su terreni deprivati di alberi e boschi o su quei piccoli frammenti, costituiti da pozzolane, sabbia, argilla, ghiaia, spesso utilizzati come riempitivo per fondamenta e strade. Le acque che s’insinuano nel terreno possono erodere e modificare il sottosuolo procurando frane e smottamenti. Le alluvioni, l’erosione idrica profonda, gli sprofondamenti, le frane e le valanghe, l’erosione marina e lacustre che causa l’arretramento dei litorali, stanno alterando profondamente l’equilibrio geomorfologico dei territori italiani,

Se l’arretramento dei litorali è un fenomeno che sta preoccupando i cittadini di Ostia, l’erosione delle rive ha interessato anche il nostro lago di Bracciano, coinvolgendo  Anguillara, paese del comprensorio che si affaccia sul lago. Nel 2018, dai dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) emergeva che oltre 7 milioni di italiani vivevano in territori a rischio idrogeologico.
Bracciano stesso, Manziana, Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Canale Monterano, sono anch’essi soggetti a eventi atmosferici estremi, come le piogge forti e concentrate. La caratteristica collinare del nostro territorio, ricco di terreni argillosi e sabbiosi, la cementificazione e l’urbanizzazione crescente, la deforestazione, l’inadeguata gestione delle acque piovane e le variazioni climatiche hanno ridotto la capacità del suolo di assorbire l’acqua. L’aumento della velocità di scorrimento delle acque piovane provoca allagamenti improvvisi e rende il suolo sempre più soggetto a frane e smottamenti.

A Manziana la zona collinare è stata interessata da frane che hanno compromesso l’accessibilità a diversi quartieri. A Bracciano si lavora alacremente da mesi nel quadrante di Via Carlo Marchi, dove l’allagamento delle strade e le perdite sotterranee avevano causato ingenti danni alle infrastrutture e messo a rischio la sicurezza della comunità. Grazie a un progetto di risanamento idraulico, finanziato dall’Unione europea, con un contributo di circa 2,5 milioni di euro, sono state realizzate le nuove infrastrutture per la messa a terra della condotta delle acque meteoriche. L’amministrazione comunale di Canale Monterano aveva deciso già da anni di investire nella prevenzione del rischio idrogeologico, utilizzando i finanziamenti della Regione Lazio per l’intervento di “Consolidamento dei dissesti colle del Giglio”.

Il Pnrr ha previsto l’adozione di misure finalizzate alla sicurezza ambientale e alla mitigazione del rischio idrogeologico Il Ministro dell’ambiente ha stanziato oltre 210 milioni di euro per finanziare interventi in quattro regioni, Lazio compreso. Un’intesa tra Regione Lazio e ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, ha consentito il finanziamento, per circa 70 milioni di euro, di almeno 20 progetti nel Lazio. “Grazie a questo stanziamento sarà finalmente possibile intervenire per la sicurezza di molti territori che da tempo aspettavano risposte dalle amministrazioni» ha detto Manuela Rinaldi, assessore alle Infrastrutture, ai Lavori pubblici, alla Viabilità della Regione Lazio. Nonostante ciò, l’Autorità nazionale anticorruzione) a dicembre ha avviato un’indagine per comprendere le cause di progetti mai partiti o di cantieri bloccati e proporre interventi di avvio o ripresa dei lavori.

I Comuni di Bracciano, Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Manziana, Canale Monterano operano ormai non solo in modo riparativo, rincorrendo le emergenze, ma anche in modo  preventivo, su un programma ampio; questo prevede sia l’effettuazione di interventi strutturali, volti a mettere in sicurezza da frane, a ridurre il rischio di allagamento delle strade e le perdite sotterranee che causano danni alle infrastrutture; sia interventi non strutturali, focalizzati sul mantenimento del territorio, sulla riqualificazione, sul monitoraggio e sulla prevenzione.

Anna Maria Onelli

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