9 Marzo, 2025
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Da una splendida location, i consigli contro le truffe agli anziani

Un’ iniziativa interessante volta a prevenire e contrastare le truffe agli anziani si è tenuta, il 7 marzo, nella sala conferenze del Museo storico di Vigna Di Valle. Il Comandante dell’Aeroporto Luigi Bourlot, Col. AArn Dario Bovino, il Luogotenente CC Fabio Linari insieme al Gen.B.A. Alessandro Gresta e al Primo luogotenente Stefano Tei, hanno ospitato all’interno dell’aeroporto questa prima iniziativa di sensibilizzazione per contrastare le truffe agli anziani. In linea con l’iniziativa del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, consapevoli che “senza conoscenza non c’è prevenzione” quest’incontro, era destinato al personale dell’Associazione Arma Aeronautica, ai presidenti dell’Associazione Nazionale Carabinieri, delle Associazioni locali e della stampa. Le iniziative di diffusione sul territorio saranno invece curate dalla Compagnia Carabinieri Comando di Bracciano.


Ha aperto l’incontro il Gen. B.A. Alessandro Gresta, Presidente della Sez. di Bracciano dell’Associazione Arma Aeronautica. Egli dopo aver porto i saluti istituzionali, i ringraziamenti al Comandante, ai presenti e alla stampa ha delineato, in brevi tratti, le ragioni dell’incontro. Quindi ha passato la parola al Comandante, Col. Dario Bovino, che ha espresso soddisfazione per l’azione di pianificazione di tutto il personale, in servizio o in quiescenza, che in un continuum di tradizione offre da anni quel patrimonio di know-how acquisito in carriera.
Ha citato con orgoglio la prossima cerimonia che si terrà al MUSAM di consegna degli spadini e dell’aquila da pilota d’aeroplano (non ancora pilota militare) agli allievi accademisti che hanno terminato la prima fase del corso di pilota. Ha preannunciato l’imminente convegno ad alto livello di medici aeronautici, che consegneranno al museo, per fini espositivi, la prima barella di biocontenimento utilizzata in caso di ebola e di covid.

Il Luogotenente Fabio Linari, Comandante della Stazione CC per l’A.M. di Vigna di Valle, ha inserito la sua relazione in questo incontro, da lui definito non accademico, non formale ma, sostanzialmente, pratico. Infatti, ha introdotto con un video esplicativo, utilizzato dall’Arma, in cui compare il simpatico attore Lino Banfi, che non sa più come destreggiarsi, accerchiato da truffatori diversi, che utilizzano tecniche diverse.

Proprio un appartenente all’Arma, lo invita a chiamare il numero 112 che fa capo ai Carabinieri. Il Luogotenente Linari afferma che difendersi dalle truffe è possibile in quanto i truffatori, per ottenere la fiducia degli anziani, agiscono con schemi ricorrenti. Tra gli schemi più seguiti vi sono: la truffa del falso parente coinvolto in un incidente, per cui “l’avvocato”, che dice di essere in questura per difendere il figlio o un parente della vittima, le chiede denaro per rappresentare il familiare; addirittura s’impegna a mandare un referente a casa per prelevare i soldi, in modo da avviare la difesa. Il finto avvocato dice che invierà la parcella solo successivamente.

Un’altra truffa del momento è quella del figlio o del nipote che ha smarrito o reso inservibile il proprio cellulare per questo chiede di inviargli denaro, circa 200 euro, per acquistarne uno nuovo. Un’azione semplice, basta cliccare su un link per inviare 200 euro. C’è anche la consegna di un pacco, con pagamento in contrassegno, ma naturalmente si rivelerà vuoto; c’è un inaspettato rimborso che ci attende, una finta perdita di gas, di acqua, o un guasto elettrico…Sono tutte truffe subdole, che puntano spesso sulla sensibilità degli affetti, sul senso di vergogna dell’anziano che evita di raccontare quanto gli è accaduto. Tutto ciò non si contrasta con le metodologie tradizionali, perché sono azioni che avvengono in casa o al telefono o per e-mail, dunque sfuggono al controllo immediato delle volanti di polizia e dei carabinieri che girano per le strade.

Meglio attivare una campagna informativa per coinvolgere il maggior numero di persone. Difendersi dalle truffe è possibile purché impariamo a smontare questo castello criminoso, imparando a: diffidare delle apparenze; non aprire la porta agli sconosciuti; evitare le confidenze al telefono o su internet; non farsi distrarre quando, negli ambienti affollati ci troviamo a maneggiare denaro; ricordare che solo il controllo del tesserino non basta a tutelarci dai finti impiegati.
In caso di richiesta telefonica di denaro, occorre avere la forza di interrompere la conversazione e di effettuare verifiche chiamando il figlio o il parente che si sarebbe messo nei guai, o chiamando numeri verdi per verificare se ci sono realmente in atto controlli di acqua, luce, gas. Il luogotenente specifica chiaramente che attorno a queste problematiche occorre coinvolgere tutto il sistema famiglia.

Dal pubblico pervengono numerose domande: quali strumenti utilizzare per colpire segnalare, punire questi truffatori? Perché non agire esaminando chi c’è dietro l’acquisto di una scheda telefonica? tra tante brave badanti vi è stata qualcuna che, facendosi una copia delle chiavi, si è portata via tutto, anche quanto era di scarso valore, come proteggersi? Il luogotenente è chiaro: questi reati sono perseguibili a querela di parte, dunque, occorre chiedere esplicitamente che i soggetti siano puniti a norma di Legge. Le schede telefoniche utilizzate sono spesso acquistate all’estero per cui è difficile individuare l’acquirente, oltretutto la ricerca comporta un onere elevato per cui la vittima, molto spesso, decide di non procedere. Innanzitutto dobbiamo ascoltare quei segnali che ci indicano che qualcosa di non ordinario ci sta accadendo. Anche i messaggi inviati da una banca non vanno aperti, né vanno cliccati i link di accompagno, meglio recarsi in banca e verificare la veridicità di quanto ci viene richiesto di fare. Qualcuno chiede: ma se è un carabiniere a bussare alla porta, lo faccio entrare? Ognuno sa se si è messo in condizione di dover essere soggetto a perquisizione urgente dei carabinieri; ma, in linea generale, l’urgenza di entrare in casa può essere determinata solo in caso di verifica sul possesso di armi. Il truffatore sa come generare ansia, attesa, nell’animo della vittima, in tal caso meglio non farsi prendere dalla fretta, meglio non agire, piuttosto occorre chiamare il 112 per consultarci con la centrale operativa di zona che ci darà riscontro e non esiterà ad aiutarci.

È stata una bella mattinata, in un salone dalla splendida vista sul lago, in un Museo Aeronautico ricchissimo di cimeli storici, nell’ Aeroporto Luigi Bourlot che occorre visitare per la ricchezza degli spazi, per l’ordine e il decoro che vi si respira.

Ne sono rimasta entusiasta. Una mattinata all’insegna della consapevolezza, terminata con l’auspicio del presidente dell’Associazione L’agone Nuovo, Giovanni Furgiuele, ad una diffusione capillare, nei centri anziani ma anche nei grandi condomini, di iniziative simili che consentano di sentirsi più sicuri, in casa e fuori.
Anna Maria Onelli
Redattore L’agone

 

 

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