Questo la piazza ha testimoniato nella manifestazione del 15 marzo. Una piazza piena come non se ne vedevano da tanto, troppo, tempo. L’organizzazione messa in piedi dal sindaco che ha ospitato la manifestazione, Roberto Gualtieri, è stata perfetta, nessuna sbavatura e lo sguardo e l’allegria tra le persone presenti era palese. Si parlava, si scambiavano le idee nel rispetto reciproco e si apprezzava l’occasione tanto attesa per avere la possibilità di far sentire quello che ognuno di noi sente nel profondo, in un misto di preoccupazione per un prossimo futuro, la guerra Russo-Ucraina è pur sempre sul territorio europeo, e la speranza che l’Europa acceleri il processo di integrazione in tutte le sue forme. Gli interventi sono stati molti, i volti della cultura italiana si sono alternati sul palco e nei video per esserci e per dimostrare che è nei valori di solidarietà e di democrazia che gli intellettuali credono e operano, non può esistere una cultura che abbraccia valori alternativi a quelli espressi in quella piazza. Bisio ha fatto salire sul palco circa 300 sindaci di altrettanti comuni d’Italia, grandi città e piccoli paesi, ma non per questo meno importanti, infatti, indipendentemente dalle dimensioni del comune, sono comunque loro che quotidianamente incontrano i cittadini a cui devono delle risposte. Hanno scaldato il cuore di tutti, i due ragazzi di Padova, Francesco Sansone e Emma Nicolazzi Bonati, di 22 e 21 anni, belli nei loro discorsi per la fiducia nel futuro, come testimonia il progetto proposto in UE con lo stesso titolo della manifestazione – Una piazza per l’Europa. I bellissimi monologhi di Lella Costa e Fabrizio Bentivoglio ci hanno ricordato che è in Europa che è stata inventata la democrazia, più di duemila anni fa, ed è in Europa che ancora una volta dovrà essere difesa. Il monologo di Bentivoglio si conclude con “…..la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero, qui ad Atene noi facciamo così” (Pericle, 461 a.c.). E’ da lì che arriva l’accoglienza delle democrazie, testimoniata con un intervento toccante anche dalla giornalista afgana Rahel Saya, arrivata in Italia il 26 agosto del 2021 fuggendo dalla propria terra lasciata in mano ai talebani. D’altronde, come ci ricorda Scurati, anche il fascismo e il nazismo sono stati inventati nel vecchio continente e quindi i popoli che lo abitano sanno perfettamente che cosa significhi abdicare alla propria libertà per un benessere effimero. Il valore della scienza in Europa è stato ricordato, alcune volte tendiamo a dimenticare quanto vale il sapere europeo, da Elena Cattaneo, senatrice a vita nominata da Napolitano proprio per i suoi meriti scientifici. La condivisione delle conoscenze esistente tra gli scienziati europei, grazie ai programmi di sviluppo scientifico che già da qualche decennio sono operativi, mostra come dovrebbe essere la collaborazione reciproca tra gli stati d’Europa.
L’intervento di Roberto Vecchioni ha sfiorato il tema che aleggia nei contrasti tra le forze politiche rispetto alla pace affermando che “non esiste corrispondenza tra pace e pacifismo, sono due cose molto diverse, non possiamo accettare qualsiasi pace”.
Michele Serra ha saputo cogliere il sentimento e le preoccupazioni del momento, ne ha scritto e gli ha dato voce, tante voci tutte insieme, cinquantamila voci. Adesso questo patrimonio è stato consegnato alle forze politiche che dovranno interpretare, meglio che nel passato, le istanze di unità nel rispetto della diversità.
Questa è la democrazia.
di Salvatore Scaglione