È notizia di qualche giorno fa dello stanziamento da parte della Regione Lazio di 350.000 euro in favore del Parco Regionale di Bracciano – Martignano, per la realizzazione di 6 pontili destinati a favorire l’attività turistica, ricreativa e velistica dell’area lacustre.
Non è compito della nostra Associazione dare una valutazione sull’opportunità di tale misura che crediamo orientata a migliorare e a valorizzare gli aspetti turistici dell’ambiente del lago di Bracciano. Vogliamo però porre l’attenzione sul fatto che, anche in questo caso, si corra il rischio di creare solo misure spot, non inserite in un piano più generale che tenga conto anche delle priorità di conservazione e miglioramento degli aspetti ambientali e naturalistici del Lago stesso. Non vorremmo che il lago Sabatino venga considerato una enorme palestra a cielo aperto, o peggio un grande parco giochi, e non un ambiente particolarmente delicato, ricco di criticità e di valori ecosistemici.
Non è compito della nostra Associazione dare una valutazione sull’opportunità di tale misura che crediamo orientata a migliorare e a valorizzare gli aspetti turistici dell’ambiente del lago di Bracciano. Vogliamo però porre l’attenzione sul fatto che, anche in questo caso, si corra il rischio di creare solo misure spot, non inserite in un piano più generale che tenga conto anche delle priorità di conservazione e miglioramento degli aspetti ambientali e naturalistici del Lago stesso. Non vorremmo che il lago Sabatino venga considerato una enorme palestra a cielo aperto, o peggio un grande parco giochi, e non un ambiente particolarmente delicato, ricco di criticità e di valori ecosistemici.
“Porre il focus sulle necessità, pur legittime, dell’indotto legato al turismo senza valutarne gli effetti sull’ecosistema prezioso costituito dal bacino idrico, dove gli equilibri tra aspetti naturali ed attività antropica sono particolarmente delicati, significa correre il rischio di alterarli e di avviarsi verso un degrado pericoloso ed inaccettabile” dichiara Maurizio Morelli responsabile del Gruppo Monti Sabatini del WWF Roma e Area Metropolitana
Già il posizionamento dei pontili, con l’inevitabile aumento della pressione antropica che essi comporteranno, va attentamente valutato, evitando di inserirli in ambienti dove il rischio di tale impatto possa compromettere gli aspetti paesaggistici e naturalistici di aree intatte. Ci riferiamo in particolar modo a quelle aree già individuate dal Piano di gestione per la ZPS come particolarmente ricche di tali valori: le Pantane di Trevignano Romano, la zona a canneto fra Vigna Grande e Vicarello, la costa sud-est fra la
Marmotta e Pizzo Prato, da San Celso a Vigna di Valle; in queste aree va assolutamente evitata la costruzione di infrastrutture che mettano a rischio la loro integrità ambientale.
Già il posizionamento dei pontili, con l’inevitabile aumento della pressione antropica che essi comporteranno, va attentamente valutato, evitando di inserirli in ambienti dove il rischio di tale impatto possa compromettere gli aspetti paesaggistici e naturalistici di aree intatte. Ci riferiamo in particolar modo a quelle aree già individuate dal Piano di gestione per la ZPS come particolarmente ricche di tali valori: le Pantane di Trevignano Romano, la zona a canneto fra Vigna Grande e Vicarello, la costa sud-est fra la
Marmotta e Pizzo Prato, da San Celso a Vigna di Valle; in queste aree va assolutamente evitata la costruzione di infrastrutture che mettano a rischio la loro integrità ambientale.
Riprendendo il suddetto Piano di gestione, in relazione agli aspetti di tutela, va dato compimento invece a quanto indicato e previsto in tali zone:
– regolamentazione della navigazione per tutelare la nidificazione e lo svernamento, già oggi fortemente disturbati dalle attività turistiche e dal continuo movimento di imbarcazioni;
– salvaguardia e piani di ripristino e recupero degli ecosistemi acquatici sopra citati ed interventi puntiformi con “ripristino” del canneto e del giuncheto;
– salvaguardia del taglio della vegetazione ripariale con particolare attenzione per le aree più estese.
Andrebbe poi contemporaneamente monitorata con estrema attenzione la modifica del livello dei laghi, non ponendo solo l’accento sui passati eventi macroscopici che ne hanno alterato lo stato ma anche su una serie di piccole ed impercettibili cause che continuano, dopo i disastrosi prelievi del 2017, ad impedire un normale ritorno a uno stato adeguato.
Vale la pena di ricordare come gli aspetti turistici siano solo uno (e forse nemmeno il più importante) dei servizi ecosistemici offerti dalla presenza dell’intero bacino dei laghi di Bracciano e Martignano: qualità delle acque, influenza sul microclima e sugli sbalzi termici, sequestro dell’anidride carbonica e conseguente lotta ai cambiamenti climatici, influenza sulla biodiversità e sull’attività della pesca.
Vale la pena di ricordare come gli aspetti turistici siano solo uno (e forse nemmeno il più importante) dei servizi ecosistemici offerti dalla presenza dell’intero bacino dei laghi di Bracciano e Martignano: qualità delle acque, influenza sul microclima e sugli sbalzi termici, sequestro dell’anidride carbonica e conseguente lotta ai cambiamenti climatici, influenza sulla biodiversità e sull’attività della pesca.
Bracciano, 18 marzo 2025
WWF Roma e Area Metropolitana