23 Novembre, 2024
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Ladispoli dice no alla violenza di genere

“In Italia nei primi otto mesi del 2016 sono 76 le donne uccise per mano maschile e quasi tutte in ambito domestico: un dato inquietante che porta il nostro Paese a stagnare nel medioevo dei diritti di genere”. Con queste parole l’assessora alla Cultura, Francesca Paola Di Girolamo, e la consigliera e delegata all’integrazione, Silvia Marongiu, annunciano le manifestazioni in programma a Ladispoli per il 24 e 25 novembre in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulla donne. Si inizia il 24 novembre alle ore 10,30 presso il teatro Auditorium Massimo Freccia dove l’Upter presenta “La sposa bambina” per la regia di Laura Masiello, uno spettacolo rivolto alle scuole ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti.

Il 25 novembre il liceo Sandro Pertini scende in piazza per dire no alla violenza contro le donne: alle 16,30 appuntamento a piazzale Roma con un flash mob a cui è invitata tutta cittadinanza, in abito nero e con un particolare rosso. Durante il percorso gli studenti del liceo offriranno delle performance che accompagneranno il corteo fino a piazza Rossellini dove alle 17,30 si svolgeranno esibizioni artistiche a cura dello stesso Pertini e dell’Istituto comprensivo Corrado Melone.

Alle ore 21 l’appuntamento è in aula consiliare per concludere la giornata con video proiezioni ed un incontro aperto alla città sul tema della violenza di genere curato dagli studenti in collaborazione con gli amministratori locali e lo sportello antiviolenza di Cerveteri Ladispoli curatore del progetto “Donne in cerchio”.

“Da diversi anni la comunità di Ladispoli – hanno concluso Di Girolamo e Marongiu – è coinvolta in iniziative tese al superamento dei preconcetti sulla differenza di genere da Giù le mani ai corsi di autodifesa fino agli eventi in programma in questi giorni. La presenza congiunta di studenti, donne impegnate nella difesa dei diritti, amministratori e cittadini è un atto fortemente simbolico verso la sensibilizzazione sul tema per rafforzare la necessità di dire basta alla violenza di genere”.

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