22 Novembre, 2024
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Violenza sulle donne, a Manziana proiettato il film “L’amore rubato”

“Sei femmina e i piatti li lavi tu” è violenza sulle donne. Puntare il dito contro chi è stata vittima di uno stupro: “Te la sei cercata” o “Potevi tenere le gambe chiuse” è violenza sulle le donne. Dire “Sei cazzuta, hai le palle” è violenza sulle donne. “Potrai fare il lavoro che vuoi, raggiungere il successo che desideri, ma se non diventi madre non vali niente” è violenza sulle donne. La violenza non è solo fisica, ma anche psicologica. Non solo botte, ossa rotte, lividi, ma anche gelosia esaltata, stereotipi di genere, umiliazione.

Sono state numerose le iniziative organizzate in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne ma c’è ancora molta strada da fare. Unendosi alla grande manifestazione “Non Una di Meno” per la quale sono scese in piazza più di 200mila persone, Manziana, come i paesi limitrofi, ha organizzato alcune iniziative, tra le quali la proiezione del film “L’Amore Rubato” di Irish Braschi, domenica 30 novembre, presso il cinema Quantestorie. La serata è stata un seguito alla fiaccolata della scorsa estate, organizzata da un gruppo di donne manzianesi, evento molto sentito e al quale il paese ha partecipato con grande entusiasmo.

Ospiti della serata, organizzata dal Comune di Manziana, il regista, la direttrice della fotografia, Maura Morales ed il direttore del montaggio Marco Guelfi, ma anche gli operatori locali che lavorano quotidianamente nel nostro territorio, per contrastare questo fenomeno e dare un aiuto concreto: Sabrina Frasca e Vanessa Doddi dell’Associazione “Differenza Donna”, rispettivamente Referente e responsabile Comunicazione dello Sportello Rosa Antiviolenza Donna attivo all’Ospedale Padre Pio di Bracciano dallo scorso 4 luglio, la dottoressa Simona Di Paolo dell’Ufficio di Piano ed il dott. Alessandro Lembo, presidente dell’Associazione “Generazione Musica”.

“Come donna e rappresentante di un’istituzione pubblica non potevo certo far passare questa data senza sottolinearne la valenza sociale – ha detto l’Assessore alla Cultura, Eleonora Brini – In collaborazione con il Cineteatro Quantestorie che ringrazio per la collaborazione e disponibilità, sono riuscita a fare in modo che anche a Manziana, così come in altre città e paesi in Italia, potessimo vedere il film di Irish Braschi “L’Amore rubato” che racconta le storie drammatiche di cinque diverse donne alle prese con un amore violento e morboso. La pellicola trae spunto da fatti realmente accaduti e si ispira all’omonimo romanzo di Dacia Maraini. Sono sicura che, grazie alla bravura di attori come Elena Sofia Ricci, Alessandro Preziosi,  Stefania Rocca e Gabriella Pession chi assisterà alla proiezione non potrà non tornare a casa arricchito, sentendosi toccato nel profondo della propria anima”.

Frasca e Doddi hanno spiegato in cosa consiste il loro lavoro e che tipo di supporto danno alle donne vittime di violenza: “Differenza donna, nasce nel 1989 per far emergere, contrastare e pervenire la violenza sulle donne e le discriminazioni di genere. Gestisce alcuni centri antiviolenza, ognuno offre un servizio di ascolto telefonico 24h su24, colloqui personali, valuta il rischio della donna e del figlio e nei casi più gravi, prevede un’accoglienza nei centri, fornisce sostegno psicologico e legale avvalendosi di operatrici e avvocate esperte e aiuta le donne a inserirsi nel tessuto socio economico, garantendo un percorso di uscita concreto ed effettivo dalla violenza. Siamo impegnati anche nelle scuole perché pensiamo che l’educazione sia uno strumento fondamentale ed efficace di prevenzione della violenza nelle relazioni; negli anni abbiamo coinvolto migliaia di studenti e studentesse in programmi di prevenzione e di educazione per renderli consapevoli dell’importanza di una relazione uomo donna sana, che si basi sul rispetto reciproco, autentica, priva di pregiudizio e di stereotipi di genere. Siamo anche coinvolte in progetti internazionali ai quali abbiamo fatto da supporto per l’apertura di centri antiviolenza; sempre all’estero svolgiamo corsi di formazione e sensibilizzazione e ci battiamo affinché la violenza sia una condizione per le donne migranti come riconoscimento del diritto di asilo. Siamo presenti in alcune strutture ospedaliere come l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, con un intervento molto importante e innovativo che è il “Progetto Emergenza Codice Rosa”.

Quest’anno, a volere sottolineare l’importanza di questa giornata, l’Amministrazione Comunale ha fortemente voluto trovare un momento per riflettere, per emozionarsi e per discutere. Il sindaco di Manziana, Bruno Bruni, commenta: “Ogni anno, alla vigilia del 25 novembre, mi trovo a buttare giù un pensiero sull’argomento e purtroppo la sensazione che ho è che, con il passare del tempo, non ci siano poi dei sostanziali cambiamenti. Poi però mi soffermo un po’ a riflettere e mi rendo conto, invece, quanto, anno dopo anno, questa ricorrenza sia sempre più sentita da tutti noi. Se ne sente parlare in televisione, si leggono approfondimenti sui giornali e sui social network, ma soprattutto se ne parla in famiglia e tra amici. Spero davvero che questi riflettori servano davvero a far comprendere che non esiste alcuna forma di possesso in una relazione, sia affettiva che lavorativa. Le statistiche – continua il Sindaco Bruni – ci informano che il 38% dei femminicidi sono commessi dal partner. Un dato che come uomo mi atterrisce e mi lascia sbigottito perché sappiamo tutti che non c’è alcun gesto, alcuna offesa che possano giustificare violenze e uccisioni”.

Donne, vogliamo bene a noi stesse e alle altre. Mamme e papà, cresciamo delle figlie consapevoli, che sappiano distinguere un uomo che le rispetta da uno che le umilia, che fa il tifo per i loro traguardi, non che le germisce con la gelosia. Cresciamo degli uomini degni di essere chiamati tali.

“La violenza sulle donne riguarda tutti – dice il regista – è per questo che ho scelto, da uomo, di fare un film su questo tema. Il film fa parte di un progetto più ampio, dove gli attori hanno fatto anche da testimonial e lavoro di sensibilizzazione. Se alla fine di questo percorso riusciamo a fare aprire gli occhi, ad aiutare anche una sola donna a denunciare e a cambiare vita, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo”.

Alessia Rabbai

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