Riceviamo e pubblichiamo:
I giorni passano, ma, incredibilmente, è ancora calma piatta nel PD di Cerveteri.
Dopo le primarie flop, la lettera del segretario regionale e quella del segretario provinciale, la scarsa affluenza per la votazione di domenica (277 su 935 iscritti), ancora nessuno sente la necessità di riflettere su quanto sta accadendo.
L’unica preoccupazione della segreteria locale non è capire dove sono i problemi, ma è quella di condividere in maniera compulsiva vignette satiriche e trovare responsabilità altrui.
Secondo l’attuale dirigenza, insomma, se il PD di Cerveteri non viene votato, è colpa degli elettori (!) e del segretario regionale Melilli che, invece, si è limitato a dire le cose come stanno. Incredibilmente dopo le primarie flop (solo 508 votanti su 1138 aventi diritto), non sono stati convocati più direttivi e non è stata avviata alcun tipo di discussione.
A dire il vero, anche prima delle primarie è stato prodotto poco o nulla in termini di dialogo: per essere precisi, in due mesi, erano state convocate soltanto due riunioni, una per fare le nomine funzionali alle primarie e l’altra per comunicazioni riguardanti tali primarie che si sono poi svolte pochi giorni dopo.
Contenuti, linee politiche e programmatiche? Neanche l’ombra! Niente di niente.
Addirittura in occasione della convocazione del secondo direttivo si è ben pensato di sopprimere il punto all’ordine del giorno relativo alla “Nomina Commissione per studio e stesura proposta programmatica” inerente alle prossime elezioni amministrative che poteva essere utile ad avviare un dialogo interno sul programma.
È evidente che, così facendo, gli elettori ci stanno abbandonando. Anche sulla composizione delle liste collegate alle mozioni delle primarie nazionali ci sono stati atteggiamenti e comportamenti discordanti a seconda della mozione supportata.
Mentre per la lista di supporto a Renzi c’è stato un tentativo di inclusione che ha portato alla compartecipazione di iscritti facenti riferimento alle tre liste congressuali, per la lista per Orlando c’è stato il monopolio da parte della componente Unidem, tra cui il segretario.
In questi giorni, inoltre, stiamo assistendo (basiti) ad un’altra novità: l’invio delle raccomandate con ricevuta di ritorno agli iscritti al fine di invitarli alla candidatura “spontanea” nella lista del PD alle prossime amministrative (!!). Raccomandate inviate persino ai componenti del direttivo. Insomma un casting in piena regola, non anticipato da alcuna discussione sul programma e da alcun confronto sulle politiche che dovrà osservare il PD.
Ma il PD discuterà mai del suo programma oppure c’è già pronto e confezionato quello già presentato nel 2012 dalla lista civica “Coraggio Cerveteri”? Ma non era forse più logico, naturale, fisiologico e economico convocare un direttivo in cui discutere del programma del PD? Persino il partito provinciale ha sollecitato la convocazione di un direttivo, ma ancora nulla.
Ora la riflessione sul Partito Democratico di Cerveteri, da parte nostra, non è più solo un atto di responsabilità, ma un dovere vista la deriva che sta oramai prendendo. E tutto questo sta accendendo quando ci troviamo a poco più di 2 mesi dal voto (11 giugno) ed in una situazione dove gli elettori del PD ci hanno dato ben più di un segnale di insofferenza.
Futuro Democratico Cerveteri